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Briciole di pane

Mercato dell'auto: in Italia è ancora crollo

In Italia le vendite scendono del 4,5% rispetto ad un anno fa. Bene invece Spagna e Regno Unito

Roma, 17 dicembre 2013 - E’ ancora con il segno meno l’andamento del mercato dell’auto in Italia, mentre cresce in maniera sensibile in Spagna e nel Regno Unito. A dirlo sono gli ultimi dati resi noti dall’ ACEA e commentata in Italia dall’Anfia.


Complessivamente, a novembre nei Paesi dell'Unione europea allargata e dell'EFTA1 le immatricolazioni di auto ammontano a 975.281 unità, lo 0,9% in più rispetto allo stesso mese del 2012. Nei progressivo da inizio anno, le immatricolazioni complessive si attestano a 11.360.874 unità, con una contrazione del 2,8% rispetto ai primi undici mesi del 2012.


Ma è dal confronto fra i diversi mercati che la situazione si delinea meglio. “A novembre l'Europa registra il terzo segno positivo consecutivo - ha dichiarato infatti Roberto Vavassori, Presidente di Anfia -. In termini di volumi immatricolati, tuttavia, si tratta del terzo record negativo, per questo mese, da quando ACEA pubblica i dati, ovvero dal 2003. A trainare la classifica dei cinque principali mercati, sono ancora la Spagna, con una crescita a doppia cifra (+15,1%) e il Regno Unito (+7%), i quali, contrariamente alle previsioni di inizio anno e grazie alle misure di rilancio del comparto messe in campo dai rispettivi Governi, chiuderanno il 2013 su livelli superiori a quelli dell'anno precedente. Consuntivo negativo a novembre, invece, per i mercati tedesco (-2%), francese (-4%) e italiano (-4,5%), quest'ultimo stabilmente fermo in coda agli altri e in flessione da 27 mesi consecutivi”.


Per quanto riguarda l’Italia, le immatricolazioni si attestano a 102.201 unità (-4,5%) registrate nel mese. Da inizio anno i volumi complessivi ammontano a 1.214.237 unità (-7,7%). Mentre le marche italiane hanno registrato, in Europa, 55.637 immatricolazioni nel mese (-5,8%).


Per i costruttori italiani, “questo trend va invertito – viene spiegato in una nota - puntando a un rilancio dell'industria automotive attraverso poche scelte chiare, condivise e immediate, sulla base di un disegno di politica industriale a cui lavorare insieme al Governo e ai Ministeri competenti, affinché l'Italia torni ad essere, nel panorama europeo, un Paese in cui le condizioni per fare industria automotive - dal mercato del lavoro ai costi di produzione, alla burocrazia e alla tassazione - siano a sostegno e non di ostacolo.

 

Andrea Zaghi