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Briciole di pane

Monti: "Per la crescita dell'economia reale è necessario investire in infrastrutture"

Le parole d'ordine dell'esecutivo saranno "rigore in bilancio, crescita ed equità"

Roma, 17 novembre 2011 - "E' con grande emozione che prendo la parola per la prima volta in quest'Aula, accresciuta anche per l'accoglienza che mi avete riservato". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti intervenendo a Palazzo Madama e illustrando il programma del nuovo governo, che ha definito "di impegno nazionale". Le parole d'ordine dell'esecutivo saranno "rigore in bilancio, crescita ed equità". Grande attenzione anche alle infrastrutture. Ma Monti non ha nascosto che il compito è "difficilissimo" e che "il futuro dell'euro dipende anche da ciò che farà l'Italia nelle prossime settimane".

La crescita sarà il chiodo fisso del nuovo governo. "Nel ventennio trascorso - ha affermato Monti - l'Italia ha fatto molto per mettere in ordine i conti pubblici, alzando le imposte piuttosto che riducendo la spesa pubblica, ma questi sforzi sono stati frustrati dalla mancanza di crescita". Tra il 2001 e il 2007 il prodotto italiano e' cresciuto di 6,7 punti percentuali, contro i 12 della media dell'area dell'euro, i 10,8 della Francia e gli 8,3 della Germania. I risultati sono deludenti al Nord come al Sud. Dunque l'Italia "deve darsi obiettivi ambiziosi sul pareggio di bilancio, ma non saremo credibili se non ricominceremo a crescere".

Tra i punti del programma, Monti ha citato il settore infrastrutturale e gli investimenti nelle opere pubbliche, in particolare nel Mezzogiorno: "Gli investimenti in infrastrutture, di cui tante volte e giustamente abbiamo parlato e si è parlato negli corso degli anni, sono fattori rilevanti per accrescere la produttività totale dell'economia". Secondo il neopremier: "dal lato della spesa, un impulso all'attività economica potrà derivare da un aumento del coinvolgimento dei capitali privati nella realizzazione di infrastrutture. Gli incentivi fiscali stabiliti con legge di stabilità sono un primo passo, ma è anche necessario intervenire sulla regolamentazione del project financing, in modo da ridurre il rischio associato alle procedure amministrative. Occorre inoltre operare per raggiungere gli obiettivi fissati in sede europea con l'agenda digitale".

La centralità delle infrastrutture per la crescita è dimostrata anche dal nuovo superministero dello sviluppo e delle infrastrutture. "Abbiamo valorizzato in modo organico le politiche di sviluppo dell'economia reale - ha affermato Monti - con l'attribuzione a un solo ministro delle competenze di sviluppo e infrastrutture, per indicare, quasi visivamente, e in termini organizzativi, la pari attenzione a ciò che mantiene il Paese stabile, la disciplina finanziaria, e ciò che consente di crescere e dare stabilità alla crescita".

Per il nuovo governo un innalzamento significativo del tasso di crescita è condizione essenziale non solo del riequilibrio finanziario, ma anche del progresso civile e sociale. "In tal senso - ha spiegato Monti -, una strategia di rilancio della crescita non può prescindere da un'azione determinata ed efficace di contrasto alla criminalità organizzata e a tutte le mafie, che vada a colpire gli interessi economici delle organizzazioni e le loro infiltrazioni nell'economia legale".

Mario Avagliano

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