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Briciole di pane

Moretti: "Il 2010 si chiuderà con un Mol positivo per 1,350 miliardi di euro"

“Le Ferrovie dello Stato sono un'azienda del Paese e il management deve fare l'interesse dell'azienda e, di riflesso, del Paese”. Lo ha detto l'amministratore delegato del Gruppo FS Mauro Moretti nel corso di un’audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato. Per riuscire in quest’incarico devono essere utilizzate “tutte le armi che ho a disposizione - ha proseguito Moretti - altrimenti sarei chiamato dalla Corte dei Conti. Questa cosa qui la chiamano ostruzionismo - ha poi aggiunto - ma io sto dentro le regole”.

Durante l’incontro, il top manager di Ferrovie ha fornito i numeri e i risultati raggiunti durante la sua gestione, sottolineando che “quest'anno chiuderemo con un Mol positivo per 1,350 miliardi di euro” spiegando che "nel 2006 il Mol era negativo per 650 milioni di euro e in pochi anni c'è stato un salto di due miliardi”. Il compito, quando assunse l'incarico di amministratore delegato del Gruppo, ha spiegato Moretti, era quello di “evitare che le FS fallissero, e non era una cosa peregrina. All’epoca c'erano la vecchia Alitalia e la Tirrenia e faccio presente che sono entrambe fallite”.

Moretti ha quindi ricordato che le Ferrovie “sono un'impresa pubblica e, per qualsiasi cosa, dobbiamo fare una gara, e fin lì va bene. Ogni volta però abbiamo a che fare con i ricorsi, per gli appalti per le pulizie ne abbiamo avuti 62. Non possiamo competere con chi va sul mercato e firma con chi vuole. Se noi ci mettiamo un anno e gli altri un giorno non c'è gara”. L’ad di FS ha continuato il suo intervento spiegando che "il grande vantaggio competitivo si chiama costo del lavoro: il nostro oggi, rispetto a un'impresa nuova, è superiore de l 35% per costo orario, e non è un problema di produttività ma del fatto che non esiste una regola unica. Ognuno infatti fa il contratto che vuole e nessuno dei nuovi operatori ha utilizzato, non dico il nostro, ma neanche il contratto ferroviario di Confindustria, e questo è un sistema che nega i diritti e che riguarda la politica". Su questo aspetto, Moretti ha portato l'esempio di Arenaways, la società che ha iniziato a operare da ieri. "Se ci si desse la possibilità di fare quell'equipaggio con quei contratti e quelle regole - ha detto - noi faremmo soldi a palate".

Secondo il presidente del Gruppo FS Lamberto Cardia, l'apertura alla concorrenza va fatta in condizione di reciprocità. "Nessuna preclusione nella creazione di una Autorità indipendente "ma il problema è politico" e su questo deve dare "una risposta il Parlamento". Per questo serve "reciprocità" con gli altri Paesi europei nell'apertura del mercato alla concorrenza, visto che si tratta di un "settore strategico". Cardia ha ricordato l'architettura del Gruppo e le partecipazioni nelle varie controllate. "La governance del settore ferroviario prevede una pluralità di soggetti indipendenti che garantiscono la concorrenza", come il ministero delle Infrastrutture , l'Ufficio regolazione dei servizi ferroviari, l'Agenzia per la sicurezza ferroviaria e l'Antitrust: ma anche la Commissione europea e la Corte dei Conti, ha sottolineato Cardia. "Il sistema del trasporto ferroviaria - ha chiarito - è analiticamente regolato" e il Gruppo "si attiene alla legislazione esistente". Ma sull'Autorità' indipendente occorre "evitare che il paese si trovi ad avere un settore strategico in regime di libera concorrenza senza una reciprocità tra i paesi europei. Per questo si puo' pensare anche a un organismo transnazionale. Ogni direttiva Ue deve essere recepita in modo equivalente e chiara per evitare che un paese possa essere vittima rispetto ad altri paesi. Lo stesso Catricalà - ha precisato il presidente di FS - il 9 novembre scorso in commissione ha proposto la candidatura dell'Antitrust a svolgere i compiti nel settore ferroviario dando la disponibilità a creare un ufficio ad hoc. Ma il problema - ha concluso - è politico ed è il Parlamento che deve dare una risposta".

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