Nel mondo oltre un milione di veicoli elettrici
Una ricerca della Fondazione Telios mette a fuoco il mercato globale della mobilità elettrica

Roma, 28 dicembre 2016 - Nel mondo ormai viaggiano oltre 1,26 milioni di veicoli elettrici. Solo nel 2015 (ultimo anno con dati definitivi), sarebbero stati venduti più di 500mila mezzi a motore elettrico in grado di viaggiare su strada. Le stime arrivano da una indagine condotta dalla Fondazione Telios (che lavora sui temi dell’ambiente, dell’energia e della circolazione), che illustra bene la concentrazione del mercato e il forte sviluppo dello stesso avvenuto negli ultimi anni.
La situazione del mercato
Secondo l’indagine, il 90% delle vendite ha avuto luogo in otto principali mercati: Cina, Stati Uniti, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito, Giappone, Germania e Francia. “Questo – viene spiegato -, è un risultato che, seppur simbolico, evidenzia notevoli sforzi dispiegati congiuntamente dai governi e dall'industria negli ultimi dieci anni. Nel 2014, solo circa la metà dei veicoli elettrici presenti oggi esisteva. Nel 2005, i veicoli elettrici erano ancora misurati in centinaia”. La ricerca indica come negli ultimi mesi gli Stati Uniti siano stati superati dalla Cina, con oltre 200.000 nuove registrazioni. Sommati, questi due mercati hanno rappresentato più della metà delle nuove immatricolazioni di auto elettriche a livello globale nel 2015.
Le dinamiche dei principali mercati, tuttavia, mostrano andamenti differenti. Il numero di nuove immatricolazioni di veicoli elettrici è diminuito negli Stati Uniti tra il 2014 e il 2015, mentre in Cina il numero è triplicato. Il 2015, inoltre, ha visto una crescita delle vendite per i veicoli elettrici che ha superato il 75% in Francia, Germania, Corea, Norvegia, Svezia, Regno Unito e India. “Gli incentivi finanziari e la disponibilità di infrastrutture di ricarica – è la valutazione della Fondazione Telios -, sono emersi come fattori che sono stati positivamente correlati con la crescita delle quote di mercato dei veicoli elettrici”.
La situazione in Cina
Ad oggi, quindi, la Cina ha circa 444.000 veicoli elettrici (di cui 260.000 sono automobili), oltre a questo, con un valore stimato di 200 milioni di ciclomotori e simili, la Cina è al primo posto nel mercato dell’elettrico a due ruote e quasi l'unico rilevante player a livello globale in questo settore. Una situazione che ha una causa precisa: il divieto dell’uso dei veicoli a due ruote endotermici per ridurre l'inquinamento locale. Importante anche la presenza di autobus elettrici con circa 170.000 veicoli già in circolazione oggi. La previsione entro il 2020 è che in Cina circolino più di 200.000 autobus elettrici, accompagnati da una rete di quasi 4.000 stazioni di ricarica dedicate agli autobus. Quello della Cina è un caso a parte. In alcuni altri Paesi, infatti, esistono piccole flotte di bus elettrici (100 in India, 94 nei Paesi Bassi, 79 in Inghilterra, 30 in Svezia e 21 in Giappone).
Il ruolo delle politiche di incentivo
La ricerca della Fondazione Telios ha comunque messo in stretta relazione le politiche di incentivo con la crescita del mercato dei veicoli elettrici. E’ il caso della California che ha il 40% del numero totale di veicoli elettrici presenti negli USA. Forte anche la presenza di veicoli elettrici in Norvegia dovuto al fatto che questo Paese ha messo in atto una serie di politiche che offrono significativi incentivi sia fiscali che di altro genere: riduzioni fiscali di registrazione e, per i BEVs (veicoli elettrici puri), l'esenzione dall’imposta sul valore aggiunto, l'esonero dai pedaggi stradali e l'accesso alle corsie preferenziali nelle città . Un altro esempio è quello dei Paesi Bassi, dove le auto elettriche godono di una riduzione molto significativa sul costo di immatricolazione e sulle imposte di circolazione, così come godono dell'accesso privilegiato ad alcune parti della viabilità urbana. Importante è poi la la qualità e l’accesso delle infrastrutture di ricarica. Queste possono essere stazioni di ricarica a bassa velocità (a casa e nei luoghi di lavoro), oppure punti di ricarica ad alta velocità, situati in aree pubbliche. A livello globale, spiega l’indagine, i governi di molte città hanno introdotto piani e politiche per migliorare le infrastrutture degli EV: il caso di Amsterdam è un buon esempio che illustra come le infrastrutture pubbliche di ricarica, insieme ad adeguate misure, possano giocare un ruolo positivo nello stimolare la mobilità elettrica in un contesto cittadino. Oggi, infatti, la città ha più di 400 stazioni di ricarica.
“Le politiche volte a incentivare la mobilità elettrica – è la conclusione dell’indagine -, devono tenere conto del contesto socioeconomico e demografico del Paese in considerazione e adattare gli incentivi alle esigenze dei consumatori”.