Nucleare, i costi del non fare
Impatti economici, ambientali e sociali determinati dalla rinuncia al nucleare
“Il tema va affrontato in maniera non ideologica, le popolazioni, le popolazioni vanno informate in modo corretto, soprattutto le nuove generazioni, non ancora vincolate ad ideologie e preconcetti. Bisogna convincere il territorio e l’opinione pubblica che ospitare una centrale nucleare è un’opportunità e non una sciagura” ha commentato Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, che ha poi aggiunto “Sulla scelta dei siti saranno gli operatori a dover decidere, poi spetta a noi verificare se questo è idonea. Noi prepariamo le regole”.
Lo studio dell'Osservatorio dei Costi del Non Fare ha stimato quantitativamente parte degli oneri ed è stato evidenziato che il costo per il mancato sviluppo del nucleare è compreso tra i 28 e i 45 miliardi di euro. Per ottenere tale risultato è stata presa in considerazione la capacità produttiva nucleare nel periodo 1987-2009, si tratta di 9.000 MW in un’ipotesi di sviluppo della capacità produttiva nucleare coerente con il Piano Energetico Nazionale che era stato approvato dal Cipe nel 1981; mentre nel caso di una capacità produttiva stabile rispetto al 1987 si arriverebbe a quasi 3.500. Ecco in allegato la sintesi dello studio dell'Osservatorio: