Nuova Anas, Armani: "Punto di svolta, priorità alla manutenzione della rete"
Piano pluriennale 2015-2019 da 20 miliardi, oltre il 40% destinato a manutenzione e potenziamento della rete esistente

Roma, 22 settembre 2015 – Manutenzione straordinaria della rete stradale e autostradale, con la valorizzazione e il potenziamento degli asset esistenti. È questa la priorità che segna un “punto di svolta rispetto al passato”. A indicare la strategia che segna il nuovo corso dell'Anas è stato il presidente della società, Gianni Vittorio Armani, nel suo intervento al convegno di Fit Cisl e Filca Cisla sul tema “'Rete viaria e ruolo dell'Anas per un piano straordinario della manutenzione delle strade”.
Nell'ambito del piano pluriennale 2015-2019, del valore di 20 miliardi, 8,2 miliardi saranno destinati alla manutenzione e al potenziamento della rete esistente. “È stata una scelta importante - ha affermato il presidente Anas Armani - che mira alla valorizzazione di strade fondamentali sulle quali viaggiano ogni giorno i nostri clienti, gli automobilisti”. Armani ha quindi spiegato che questa scelta porta vantaggi anche per il Paese: infatti i tempi di attivazione per questi lavori sono molto rapidi, 3-6 mesi, rispetto a 1-2 anni per nuove opere. Di conseguenza, sono più immediati anche gli effetti sul pil grazie al “rapido impiego di risorse umane, forniture e fatturati per cantieri”. Inoltre, puntare sulla manutenzione “aumenta la capacità trasportistica senza consumare territorio e con basso impatto ambientale” e aumenta il ciclo di vita dell'infrastruttura.
Un altro elemento centrale poi è il fatto che la manutenzione diventa parte integrante del processo progettuale. “Prima si progettava, si costruiva e poi ci si poneva il tema della manutenzione. D'ora in avanti sarà diverso – ha spiegato Armani –: il progetto Anas conterrà anche gli aspetti concernenti la manutenzione e l'impiantistica tecnologica”. Un aspetto importante riguarda proprio l'incremento della dotazione tecnologica degli impianti. “A partire da quest'anno e fino al 2019 - ha detto il presidente di Anas - investiremo 195 milioni di euro per l'incremento delle dotazione tecnologica degli impianti, siamo fortemente determinati a potenziare gli aspetti relativi alla sicurezza delle nostre strade e l'informazione degli automobilisti”.
Armani, per ora quotazione non è in discussione, obiettivo è rimettere in sesto l'Anas
Conversando con i giornalisti a margine del convegno, Armani si è soffermato sul prossimo futuro dell’Anas. “La quotazione per ora non è proprio un argomento in discussione e poi è un discorso che spetta all'azionista. L'obiettivo – ha proseguito – è rimettere in sesto l'Anas come soggetto industriale puntando su investimenti utili e sulla manutenzione delle strade. Questo è un anno di passaggio, il mio compito è di analizzare i bilanci passati e ripulire il contenzioso che ha raggiunto i tredici miliardi, quasi un punto di pil, per riportare equilibrio nel rapporto tra Anas e le imprese”. “Una volta rimessi in sesto i conti – ha aggiunto – l'azionista potrà decidere il da farsi”.
Infine, sempre parlando con i giornalisti, Armani ha auspicato che l'autonomia finanziaria di Anas “entri in legge di stabilità, però non dipende da noi”. L’autonomia, secondo il numero uno di Anas, dovrebbe essere raggiunta attraverso una nuova tariffa stradale che garantirebbe la stabilità dei flussi finanziari per la società. “Il modello su cui stiamo lavorando – ha spiegato – è principalmente quello sulla benzina e la novità è che ci sarà un compito per l'authority dei trasporti di promuovere e definire le tariffe, quindi un soggetto indipendente”. Questa ipotesi, ha precisato Armani, sarebbe “a costo zero per gli utenti” e “non si tratterebbe di un pedaggio la cui istituzione sarebbe molto costosa”. Inoltre, ha concluso, “porterebbe benefici per la finanza pubblica anche senza l'uscita dell'Anas dal perimetro della pubblica amministrazione”.
Cisl, Furlan: auspichiamo investimenti in infrastrutture nella legge di stabilità
“Il piano di manutenzione straordinaria delle strade è un elemento strategico, per questo ci auguriamo che gli investimenti in infrastrutture, soprattutto al Sud, siano leggibili nella legge di stabilità”. Lo ha affermato il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, nel corso del suo intervento al convegno.
“Lo stato dell'arte delle strade è lo specchio chiaro dello stato di salute del Paese – ha proseguito Furlan –. Per decenni, per un'ingiustificabile inerzia, la rete viaria è stata lasciata a se stessa, come in altri settori come i beni culturali, perché il convincimento era che, una volte costruite, le strade non dovevano essere più messe in sicurezza e mantenute”.
“Se il paese fa fatica a uscire dalla crisi, non è solo per quello che è accaduto negli ultimi sei anni, ma per i nodi strutturali irrisolti – ha aggiunto –. L'inadeguatezza della rete materiale e immateriale aggrava la capacità del Paese di competere sui mercati internazionali”.
Il segretario generale della Cisl ha quindi concluso che, per recuperare il ritardo accumulato, è centrale il ruolo dell'Anas, un’azienda “che è stata imbrigliata in una serie di disposizioni che ne inficiano l'azione di cui c'è fortemente bisogno”. “L'Anas – ha concluso Furlan – deve prendere il ruolo delle province nella manutenzione delle strade riportarla al centro la programmazione perché in passato abbiamo visto, anche in questo campo, un paese a 2-3 velocità”.