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Briciole di pane

Obama, il piano per dare la "scossa" all'occupazione sale a 447 miliardi di dollari

Il capitolo più interessante del pacchetto Obama è costituito dagli investimenti nelle infrastrutture

Roma, 9 settembre 2011 - Più infrastrutture per rilanciare l'economia americana e incrementare gli indici di occupazione. Ieri sera il presidente Usa Barack Obama, nell'attesissimo intervento davanti al Congresso, durato circa trenta minuti, ha presentato il suo piano per il lavoro mettendo sul piatto una cifra ben più consistente dei 300 miliardi di dollari attesi: sono 447 miliardi i fondi che Obama intende destinare alla ripresa dell'economia già nel 2012, tutti dotati di copertura finanziaria. E al primo posto per stimolare l'occupazione e l'economia, vi sono gli investimenti in infrastrutture: strade, autostrade, ferrovie e aeroporti. L'American Jobs Act, ha sottolineato il presidente, è un piano che punta "a rimettere al lavoro gli americani e a rimettere soldi nelle loro tasche". Obama ha annunciato l'ambizioso obiettivo di dimezzare le tasse per lavoratori e piccole e medie imprese. Ma anche l'intenzione di presentare nei prossimi giorni un più vigoroso piano di riduzione del deficit, per rimettere in sesto una critica situazione dei conti pubblici.

Le misure prevista dal piano di Obama sono costituite da un mix di sgravi fiscali, di investimenti e di incentivi alle aziende per abbattere il tasso di disoccupazione attuale, che si attesta al 9,1%. Nel dettaglio, 65 miliardi di dollari sono destinati alle piccole imprese attraverso il dimezzamento del prelievo fiscale sulle buste nel 2012: dello sgravio beneficerà, secondo i calcoli della Casa Bianca, il 98% delle piccole imprese americane. Una completa esenzione premierà chi assume o aumenta i salari della manodopera già assunta. Saranno inoltre riconosciute deduzioni fiscali (per un costo stimato di 5 miliardi) a tutte le compagnie che investono in macchinari ed impianti.

Il capitolo più interessante del pacchetto Obama è costituito dagli investimenti nelle infrastrutture. A strade e autostrade, ferrovie e opere relative al settore aeronautico (in particolare gli scali aeroportuali) sono destinati 50 miliardi. Altri 10 miliardi di dollari sono appositamente dedicati alla capitalizzazione di una banca, che dovrà supportare gli investimenti nelle opere pubbliche. Cifre consistenti, che testimoniano come gli Usa puntino sulle opere pubbliche come volano dell'economia nazionale. Si tratta di un settore che, secondo Obama, dovrà rimettersi in moto al più presto perché "non possiamo stare a guardare mentre la Cina costruisce nuovi ponti e nuovi aeroporti, infrastrutture che tanti lavoratori americani sarebbero pronti a costruire o a ristrutturare anche qui". E per sottolineare l'importanza di questo capitolo, Obama cita il precedente di Lincoln: "Tutti ricordiamo Abraham Lincoln come leader che ha salvato la nostra unione. E nel mezzo della Guerra Civile è stato anche un leader che ha guardato al futuro, un presidente repubblicano che ha mobilizzato il governo per costruire strade, lanciato la National Academy of Science".

Il piano di Obama prevede poi misure dirette agli stati e alle amministrazioni locali per un importo complessivo di 85 miliardi di dollari. Sono compresi nella cifra 35 miliardi per il mantenimento occupazionale degli insegnanti scolastici, dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine; 30 miliardi per la ristrutturazione di scuole e di college; 15 miliardi per il ripristino abitativo degli immobili abbandonati; 5 miliardi per favorire l'occupazione stagionale o a termine annuo.

Obama ha infine annunciato un capitolo da 49 miliardi di dollari per l'estensione di un anno dei sussidi a lungo termine ai senza lavoro, salvando in questo modo 6 milioni di americani che si troverebbero altrimenti a breve privi del beneficio. La misura sarà accompagnata da una riforma della normativa occupazionale, con un sistema "ponte" mirato al ritorno alla attività lavorativa per i disoccupati. Otto miliardi andranno, sotto forma di crediti fiscali, ai disoccupati di lunga durata.

Il presidente americano è sicuro: il piano creerà più posti di lavoro, soprattutto "nel settore delle costruzioni, nell'insegnamento, per i veterani e per coloro che sono da più tempo disoccupati". Bisogna però dire basta al "circo politico": è necessario agire subito per aiutare l'economia. Gli Stati Uniti si trovano ad affrontare una "crisi nazionale" e quella che serve è una vera e propria "scossa". E le infrastrutture possono dare una grossa mano a risollevare gli Usa.

Mario Avagliano