Opere senza gara, spreco di 4 miliardi
Audizione con Anas e Autostrade
Roma, 12 gennaio 2011 - Troppi sprechi nella pubblica amministrazione. E se si va a guardare i risparmi di spesa che si potrebbero realizzare nel settore degli appalti pubblici si scoprirebbe che le opere realizzate nel triennio 2007-2009 sarebbero potute costare 4 miliardi in meno.
Come? Se invece di affidare gli appalti a trattativa privata si fosse proceduto con gare di evidenza pubblica e concorsi. In sostanza, secondo il presidente dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, Giuseppe Brienza, se si fosse proceduto per concorsi anche laddove, invece, si sono affidati lavori pubblici senza gara, le amministrazioni pubbliche avrebbero complessivamente ottenuto un risparmio totale stimato intorno ai quattro miliardi.
A fare i conti è stata l'Authority di via Ripetta, che di conseguenza ha deciso di scrivere ai sindaci dei grandi capoluoghi di regione per offrire la collaborazione per il controllo sugli appalti. Le lettere di Brienza sono state appena spedite ma già sono arrivate, fra le prime, le risposte di Bologna e di Milano, che di appalti ne vedrà parecchi con la realizzazione dell'Expo Milano 2015. Ma qui non si tratta di infiltrazioni mafiose. L'Authority, grazie al fatto che ogni appalto deve esserle comunicato, ha una grande banca dati che mette a disposizione perché la pubblica amministrazione locale possa monitorare il lavoro delle stazioni appaltanti. Per prevenire abusi o forzature della legge e del codice degli appalti, affidando in qualche caso a trattativa privata opere pubbliche per le quali non ve ne è stretta necessità.
La norma parla chiaro in questo senso, ha specificato Brienza, gli affidamenti diretti possono avvenire in pochi casi, molto ristretti, come le emergenze, le calamità naturali. Lavori di procedimento della gara per accorciare i tempi dell'intervento, ma ha specificato Brienza, si tratta di pochi casi, che in percentuale costituiscono il 10% del totale dei lavori pubblici. L'Authority ha deciso di attivarsi per operare azioni preventive perché, come ha spiegato Brienza «L'abuso della trattativa privata ha comportato per l'erario», ha detto il presidente dell'Autorità per la vigilanza, «un aggravio di quattro miliardi, cifra frutto di un calcolo basato su una media ponderata per opere realizzate negli anni 2007-2009». Se invece della trattativa privata si fosse ricorso alle gare, come prevede anche la norma comunitaria, il risparmio sarebbe stato di circa 4 miliardi.
L'Authority di Brienza si è attivata ieri anche su un altro fronte caldo: quello delle conseguenze dell'emergenza neve che il 17 e il 18 dicembre ha bloccato i trasporti nelle regioni del centro Italia, con disservizi sulla rete stradale e ferroviaria. L'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici ieri ha ricevuto in audizione i rappresentanti dell'Anas e della società Autostrade per l'Italia con lo scopo di accertare se sono stati rispettati in quella occasione le norme previste nelle convenzioni firmate dai concessionari autostradali con l'Anas. Il risultato è che l'Anas svolgerà al riguardo un'azione ispettiva per riferirne il risultato all'organismo di via di Ripetta. L'obiettivo è evitare che i disagi si ripetano per gli automobilisti se è possibile evitarli con provvedimenti adeguati come quello di chiudere gli accessi ai caselli per le autostrade.
Una volta stabilito il grado di responsabilità di Anas e Autostrade, ha concluso Brienza, si potrà proporre al governo elementi per la modifica della normativa.
(Italia Oggi, 12 gennaio 2011)