Osservatorio Cresme: mercato degli appalti in frenata nel 2012
Lo scorso anno il valore dei lavori ha fatto registrare un calo del 21 per cento. A rallentare soprattutto le grandi opere
Roma, 15 gennaio 2013 - La crisi economica internazionale colpisce anche il mercato degli appalti italiano e in particolare quello delle grandi opere, a causa del patto di stabilità e della conseguente limitatezza delle risorse pubbliche a disposizione. Dopo alcuni anni caratterizzati dal segno positivo, i lavori oltre i 50 milioni chiudono il 2012 in ribasso, così come tutto il settore dell’edilizia. È quanto emerge dai dati dell'osservatorio Cresme Europa Servizi relativi allo scorso anno, che ha fatto registrare l’indizione di 16.172 bandi per un importo totale di circa 24 miliardi di euro. La perdita rispetto al 2011 è del -3,8% per quanto riguarda il numero di avvisi e di ben il -21,7% per l'importo. A pesare sul dato negativo è soprattutto il rallentamento degli investimenti per le grandi opere. Nel 2012, infatti, I bandi oltre i 50 milioni sono stati solo 58, per un importo di 10,4 miliardi. L’anno prima i mega-appalti avevano raggiunto la quota di oltre 64 miliardi, il 30 per cento in più. Anche la fascia media d’importo dei bandi (tra 15 e 50 milioni) non va molto meglio: 114 avvisi (-21,9%) per un valore di 2,88 miliardi (-23,5%). Il patto di stabilità ha comportato una riduzione del valore dei lavori soprattutto per le amministrazioni comunali, il cui monte appalti si è quasi dimezzato, passando da 8,684 milioni a 4,82 milioni, con un decremento del 44,5 per cento. In linea con il settore, è in frenata anche Anas, la più grande stazione appaltante del Paese. Secondo i dati Cresme, lo scorso anno l'Anas ha pubblicato 520 bandi, con un importo di 2,9 miliardi di euro (nel 2011 erano 3,98 miliardi) e una perdita di circa un quarto rispetto al 2011. Dato molto simile quello fatto registrare dalle concessionarie autostradali, con un decremento del 24,2% (da 620 a 470 milioni). Va peggio per gli appalti ferroviari, settore nel quale secondo l'osservatorio Cresme l’importo si è quasi dimezzato, con 204 bandi e un valore di circa 1,2 miliardi, contro i 2,27 miliardi del 2011. A livello territoriale, la crisi si sente soprattutto nel centro Italia, che perde il 48,3% del mercato degli appalti, passando da 7,9 a 4,1 miliardi di lavori. Nelle regioni centrali è in particolare il Lazio ad avere problemi, con un -77% di avvisi e un importo che passa dai 5,77 miliardi del 2011 ai 1,33 miliardi del 2012.