Otto opere in pole position
La lista di Tremonti per il via sperimentale agli incentivi fiscali
Intanto oggi,nel documento allegato al Dpef che andrà al Cipe, sarà abbozzata una prima ripartizione dei 4.960 milioni destinati dalla manovra di luglio al fondo infrastrutture. Quasi certamente entreranno tra le opere destinatarie del finanziamento la seconda tranche del Terzo valico Milano-Genova e l'ulteriore lotto della Treviglio-Brescia. Il ministero delle Infrastrutture, che prepara il documento e lo sottopone al vaglio del Cipe, cerca così di anticipare un eventuale taglio che potrebbe arrivare al fondo in attuazione della manovra di Ferragosto che deve recuperare sei miliardi dalle spese dei ministeri.
Sul decreto per la crescita il prossimo incontro fra i due ministeri si terrà mercoledì, al rientro di Tremonti dall'assemblea del Fondo monetario di Washington. Probabilmente le due delegazioni ministeriali si presenteranno con due diverse bozze di decreto legge, ma sarà Tremonti comunque a dare la linea sugli incentivi fiscali. Linea che in realtà appare già decisa: no secco alla proposta rilanciata ancora due giorni fa nel suo testo da Altero Matteoli di destinare al finanziamento delle opere parte dell'extragettito Iva generato dal nuovo traffico legato all'infrastruttura; apertura di uno spiraglio, invece, sull'azzeramento di Irap e Ires per chi investe capitali nelle grandi opere, a condizione che questa agevolazione fiscale sia integralmente sostitutiva dei contributi pubblici diretti alle opere. Una drastica trasformazione del sistema che per l'Economia sarebbe a costo zero o forse addirittura inattivo. Nel testo di Matteoli consegnato alle parti sociali l'ipotesi dell'extragettito c'era ancora, ma Tremonti ha fatto chiaramente capire che l'Iva non si tocca.
Restano, invece, almeno per ora, le altre misure studiate nei giorni scorsi: il rilancio dei bond per finanziare infrastrutture, l’ipotesi di cessioni di immobili pubblici come corrispettivo nelle concessioni, il pacchetto di modifiche alla legge obiettivo, le "semplificazioni" per le concessioni autostradali con l'eliminazione dei pareri del Cipe, della Corte dei conti e delle commissioni parlamentari nell'iter di approvazione degli schemi di convenzione. Queste e altre semplificazioni potrebbero anche accelerare progetti per cinque miliardi che le concessionarie - Autostrade per l'Italia in prima fila - hanno pronti e che devono però essere ancora approvati. Tutta da discutere, invece, la norma che impone all'Economia di varare entro sessanta giorni dalla delibera Cipe i decreti che mettono concretamente a disposizione le somme di cassa programmate.
Il Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe varare, sempre in materia di infrastrutture, anche due decreti legislativi propedeutici a una più rigorosa gestione dei progetti e delle opere. E una sorta di "tagliando" che il Governo dovrà fare alle regole su investimenti, stato di attuazione, utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti. Un monitoraggio voluto dal ministero dell'Economia per avere un riscontro dei "tiraggi" di cassa e delle opere in ritardo con l'utilizzo dei fondi: strumento che potrà rivelarsi assai utile anche nei casi di revoca dei mutui o finanziamenti concessi e non utilizzati, come quelli disposti dalle manovre di quest'anno e dello scorso anno.
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