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Briciole di pane

Parlamento Europeo: negoziazioni ancora aperte sul Bilancio Ue 2014-2020

Il Consiglio Europeo ha tagliato del 3,4% le risorse rispetto al 2007-2013. Crescono gli investimenti su reti Ten-T, energia e telecomunicazioni

Roma, 19 febbraio 2013 – C'è voluta una riunione di più di 24 ore, tra giovedì 7 e venerdì 8 febbraio, per consentire al Consiglio Europeo di trovare l’accordo sul nuovo bilancio dell’Unione per gli anni 2014-2020. Alla fine, è stata stabilita una riduzione del budget del 3,4% rispetto ai sette anni precedenti (-34 miliardi di euro), mentre gli impegni di spesa sul bilancio sono stati fissati a 960 miliardi di euro, pari all’1% del pil Europeo.

Oggi, però, il Parlamento Europeo ha ricordato agli Stati membri che “le negoziazioni sul quadro finanziario pluriennale sono ancora aperte, prima dell'approvazione da parte dei deputati”. I quattro principali gruppi politici del PE hanno infatti già affermato che, a queste condizioni, non avrebbero votato a favore, poiché tale budget non sarebbe all'altezza delle politiche di rilancio economico e di lavoro.

Bisogna in proposito ricordare che, dal Trattato di Lisbona, l’approvazione del bilancio avviene in co-decisione e quindi l'accordo deve essere approvato dai deputati prima di poter entrare in vigore. Il Parlamento, dunque, negozierà con il Consiglio prima di votare sui piani di spesa, e spinge per un bilancio capace di stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro.

Il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha commentato il bilancio approvato dal Consiglio affermando che "ci sono degli elementi deludenti e altri incoraggianti”. “Ora dovremo analizzare seriamente le decisioni e le proposte – ha aggiunto –, in seguito decideremo in Parlamento".

Tra le note positive, c’è da segnalare che il Consiglio Europeo ha previsto un maggiore investimento, circa 30 miliardi, sulle reti di trasporto Ten-T, l'energia e le telecomunicazioni. Si tratta comunque di un dato inferiore rispetto alle cifre prospettate nei mesi scorsi (50-60 miliardi). Nell’inserto Edilizia e Territorio del Sole 24 Ore ieri in edicola si ricordava che per il settore trasporti si concentrano 21,174 miliardi (di cui 10 miliardi per i Paesi meno sviluppati, l'Italia è esclusa), rispetto ai 21,8 chiesti dalla Commissione, che serviranno a finanziare le reti Ten. Per le reti energetiche lo stanziamento è di 5,126 miliardi (9,1 la proposta della Commissione), mentre 1 miliardo di euro va alle telecomunicazioni (9,2 nella proposta).

Per quanto riguarda l’Italia, il Premier Monti a caldo aveva commentato che il Paese esce dal duro negoziato con un netto miglioramento rispetto al passato, con un saldo medio annuo per il 2014-2020 di -3,85 miliardi di euro, contro i -4,5 del precedente bilancio. Si tratta di un risparmio di circa 650 milioni di euro all’anno.

Matteo Martellacci