Piano città, s'insedia la cabina di regia. Obiettivo: aprire i primi cantieri entro il 2012
Ciaccia: abbiamo stanziato due miliardi che saranno capaci di generare 6 miliardi di investimenti e circa 100.000 posti di lavoro
Roma, 8 settembre 2012 - Due miliardi di dotazione e l'obiettivo di aprire i primi cantieri entro il 2012. Parte il "Piano città" per la riqualificazione dei centri urbani parte, "che, tra effetti diretti e indiretti nel settore delle costruzioni può arrivare a mobilitare 6 miliardi di euro, con possibile creazione di 100mila nuovi posti di lavoro". Lo ha annunciato il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, al termine della prima riunione della Cabina di regia che valuterà i piani di riqualificazione e rigenerazione urbana da parte delle amministrazioni comunali, assicurando che "i cantieri devono essere aperti entro fine anno" dopo che entro il 5 ottobre i Comuni avranno presentato i progetti definitivi.
"Abbiamo stanziato due miliardi che, come dimostrano gli algoritmi, saranno capaci di generare 6 miliardi di euro e circa 100.000 posti di lavoro. La parola chiave è PPP: partenariato pubblico-privato, non possiamo dare risposte concrete per l'economia se non lavoriamo insieme", ha affermato Ciaccia. "L'obiettivo è rilanciare le aree degradate attraverso interventi integrati che siano moltiplicatori di iniziative economiche. Cerchiamo progetti che siano in grado -continua Ciaccia- anche di migliorare la qualità della vita. Intorno alla Cabina di Regia c'e' piena convergenza istituzionale: partecipano regioni, comuni, ministeri. Non vogliamo che questo sia un intervento una tantum ma piuttosto l'inizio di un percorso".
A valutare i piani definitivi di "riqualificazione e rigenerazione" urbana da parte delle amministrazioni comunali - che potranno così accedere ai fondi messi a disposizione dal piano - sarà la Cabina di regia che si è insediata oggi in una prima riunione. Vi fanno parte alcuni ministeri, Regioni, Comuni, Cassa depositi e prestiti, Fondo investimenti per l'abitare (Fia) e Demanio. I due miliardi messi assieme finora, ha spiegato Ciaccia, fanno capo per 1,6 miliardi al Fia, per 224 milioni al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre altri 100 sono collegati a efficientamento energetico e riqualificazione delle scuole.
I Comuni che finora hanno avviato i primi contatti con l'Anci per proporre interventi di riqualificazione urbana (prevalentemente di aree dismesse e aree o quartieri degradati) e che potrebbero a scadenza trasformarsi in progetti definitivi, sono 58, costituiti in prevalenza da Comuni capoluogo, delle diverse zone del Paese. Le Amministrazioni comunali che hanno contattato ANCI, oltre a manifestare interesse nei confronti del "Piano Città" e a richiedere chiarimenti sulle modalità di presentazione delle proposte, hanno in molti casi inviato idee progettuali di riqualificazione urbana considerati, in prima battuta, coerenti e in linea con gli obiettivi e le finalità fissati dalla norma prevista nel "Piano città". Gli interventi ipotizzati sono diversificati e condizionati dalle dimensioni demografiche dei Comuni e dalle peculiarità territoriali e ambientali dei diversi contesti urbani in cui è prevista la loro realizzazione. Come rende noto il Mit, oggetto degli interventi di riqualificazione, che debbono fare sistema, sono prevalentemente aree dismesse e aree o quartieri degradati.
"Abbiamo stanziato due miliardi che, come dimostrano gli algoritmi, saranno capaci di generare 6 miliardi di euro e circa 100.000 posti di lavoro. La parola chiave è PPP: partenariato pubblico-privato, non possiamo dare risposte concrete per l'economia se non lavoriamo insieme", ha affermato Ciaccia. "L'obiettivo è rilanciare le aree degradate attraverso interventi integrati che siano moltiplicatori di iniziative economiche. Cerchiamo progetti che siano in grado -continua Ciaccia- anche di migliorare la qualità della vita. Intorno alla Cabina di Regia c'e' piena convergenza istituzionale: partecipano regioni, comuni, ministeri. Non vogliamo che questo sia un intervento una tantum ma piuttosto l'inizio di un percorso".
A valutare i piani definitivi di "riqualificazione e rigenerazione" urbana da parte delle amministrazioni comunali - che potranno così accedere ai fondi messi a disposizione dal piano - sarà la Cabina di regia che si è insediata oggi in una prima riunione. Vi fanno parte alcuni ministeri, Regioni, Comuni, Cassa depositi e prestiti, Fondo investimenti per l'abitare (Fia) e Demanio. I due miliardi messi assieme finora, ha spiegato Ciaccia, fanno capo per 1,6 miliardi al Fia, per 224 milioni al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre altri 100 sono collegati a efficientamento energetico e riqualificazione delle scuole.
I Comuni che finora hanno avviato i primi contatti con l'Anci per proporre interventi di riqualificazione urbana (prevalentemente di aree dismesse e aree o quartieri degradati) e che potrebbero a scadenza trasformarsi in progetti definitivi, sono 58, costituiti in prevalenza da Comuni capoluogo, delle diverse zone del Paese. Le Amministrazioni comunali che hanno contattato ANCI, oltre a manifestare interesse nei confronti del "Piano Città" e a richiedere chiarimenti sulle modalità di presentazione delle proposte, hanno in molti casi inviato idee progettuali di riqualificazione urbana considerati, in prima battuta, coerenti e in linea con gli obiettivi e le finalità fissati dalla norma prevista nel "Piano città". Gli interventi ipotizzati sono diversificati e condizionati dalle dimensioni demografiche dei Comuni e dalle peculiarità territoriali e ambientali dei diversi contesti urbani in cui è prevista la loro realizzazione. Come rende noto il Mit, oggetto degli interventi di riqualificazione, che debbono fare sistema, sono prevalentemente aree dismesse e aree o quartieri degradati.