In Piemonte fra 2011 e 2013 previste oltre 6.200 opere pubbliche per 5,5 miliardi
Torino, 23 novembre 2012 - In Piemonte diminuisce il numero di grande opere pubbliche e con esso la spesa impegnata. Il dato è emerso nell’ambito del convegno annuale che la Regione Piemonte organizza verso la fine dell’anno per fare il punto della situazione delle opere pubbliche sia in svolgimento che previste. Dai dati dell’ottavo Rapporto dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, emerge quindi che nella programmazione 2011-2013 predisposta dagli enti pubblici territoriali piemontesi sono previste 6.201 opere per un importo di 5 miliardi e 528 milioni, con una diminuzione del 15% circa rispetto al triennio precedente, in cui erano 6.730 le opere programmate su tutto il territorio regionale per una spesa prevista di oltre 6 miliardi. A commentare i dati è stato l’Assessore regionale alle Opere Pubbliche, Ugo Cavallera, che ha spiegato: “Il quadro legislativo è in fase di aggiornamento e rivisitazione sia a livello comunitario che nazionale: solo a livello nazionale i cosiddetti decreti ‘Spending review’, ‘Sviluppo’,’Crescita’ e non ultimo il disegno di legge ‘Infrastrutture’ che, tra l’altro, prevede la proposta di legge delega in materia di riordino del codice appalti, avranno sicuramente un forte impatto sulle pubbliche amministrazioni nonché sugli operatori economici di settore''. Per capire di più sull’evoluzione delle opere pubbliche piemontesi, basta entrare nel dettaglio del Rapporto. Nel 2011, quindi, sono stati emanati 586 bandi, per un importo di 1.042 milioni di euro; nel 2010 erano stati 580 per un importo di 1.056 milioni. I bandi per servizi e forniture, invece, sono stati 1.332 per un importo di 4.927 milioni (nel 2010 erano stati diffusi 1.250 bandi per un totale di 6.606 milioni di euro), con una contrazione del 25%. Sempre guardando ai numeri di dettaglio, il Rapporto indica in 1.161 (per un importo di 922 milioni), gli appalti aggiudicati per lavori sopra la soglia dei 150mila euro con un calo del 20% e 1.234 (per una somma pari a 1.176 milioni), gli appalti per servizi e forniture, con una contrazione del 30%. La percentuale dei ribassi di gara, infine, è stata fissata mediamente al 22%. Cavallera, inoltre, ha sottolineato la funzione importante dell’Osservatorio “che, nell’espletamento dei propri compiti istituzionali, sta ulteriormente assumendo il ruolo di soggetto concentratore nonché veicolatore delle informazioni attinenti l’intero ciclo di realizzazione degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture prioritariamente finalizzato alla trasparenza e alla legalità nel solco tracciato dalle sempre più stringenti normative recentemente promulgate dal Parlamento, non ultime quelle in materia di anticorruzione e antimafia”.