Pmi, semplificato l'accesso alle gare
Secondo l'UE le piccole imprese ottengono una percentuale di contratti pubblici minore rispetto al loro peso nell'economia europea
Roma, 26 ottobre 2011 - Accesso semplificato alle gare d'appalto per le piccole e medie imprese. Le gare saranno assegnate non solo in base al criterio dell'offerta più bassa, ma anche in base a quello dell'offerta più innovativa o con un miglior impatto ambientale. Saranno queste le proposte di riforma che la Commissione europea presenterà dicembre. Intanto, però, una risoluzione preparata dal deputato Heide Riihle (Verdi) e approvata dal Parlamento Ue anticipa le proposte legislative di riforma dell'esecutivo di Bruxelles.
«In questa crisi profonda, abbiamo bisogno di regole chiare: solo così le autorità pubbliche potranno sostenere innovazione e crescita», ha detto la relatrice durante il dibattito.
Fra le varie proposte approvate dall'Aula per semplificare le procedure di assegnazione di un appalto vi è la creazione di un passaporto elettronico che certifichi rapidamente il rispetto, da parte dell'impresa in gara, delle regole comunitarie in materia.
I deputati, per semplificare ulteriormente l'iter amministrativo, hanno proposto l'autocertificazione sul possesso dei requisiti per partecipare all'appalto. In pratica la richiesta della documentazione originale da parte delle autorità si farà solo per le imprese selezionate per la fase finale della gara.
Le norme semplificate per le pmi partono da un dato di fatto. Le piccole imprese ottengono una percentuale di contratti pubblici minore rispetto al loro peso nell'economia europea: circa il 31-38% rispetto a una partecipazione globale all'economia stimata al 52%. II motivo principale, secondo il Parlamento, sono le procedure di accesso agli appalti, oggi troppo complicate e costose.
L'aula di Strasburgo per questo ha proposto di suddividere in lotti gli appalti in modo da garantire alle piccole e medie imprese migliori possibilità di partecipazione alle gare. I deputati hanno chiesto inoltre alla Commissione di verificare «se per il subappalto siano necessarie nuove norme, ad esempio l'istituzione di una catena di responsabilità» per evitare che le pmi subappaltatrici siano soggette a condizioni peggiori di quelle applicabili all'impresa principale che si è aggiudicata l'appalto.
Infine, per gli eurodeputati il criterio del «prezzo più basso» non dovrebbe più essere un fattore determinante per l'assegnazione dei contratti, ma dovrebbe essere sostituito da criteri più ampi che includano l'impatto sociale e ambientale della proposta e prendano in considerazione l'intero ciclo di produzione del bene o del servizio in appalto.