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Briciole di pane

Ponte Stretto di Messina, approvato il piano finanziario

Certezze ai privati che vogliono partecipare

Roma, 18 dicembre 2009 - “C'è il via libera e il supporto del governo. I contratti sono stati aggiornati. C'è l'ok per la nuova convenzione. E tra 6 giorni è previsto l'avvio dei cantieri in Calabria. Insomma, abbiamo staccato il biglietto per realizzare l'opera”. Pietro Ciucci, numero uno dell'Anas, è convinto che per il Ponte sullo Stretto sia arrivata finalmente l'ora della verità, che il punto di non ritorno, dopo anni di impasse e polemiche, sia stato superato. Del resto ieri è arrivato l'ok del Cipe.  Ora “l'apertura dei cantieri entro la fine dell'anno a Cannitello - dice Ciucci al Messaggero - è davvero cruciale. Perché consente di spostare la linea ferroviaria dal luogo dove sorgerà il pilone del ponte dal lato calabrese. E', di fatto, il primo cantiere del Ponte, il primo passo”.

I lavori partono, slitta solo la cerimonia della prima pietra?
“Abbiamo deciso di attendere, in modo che possa essere presente anche il presidente Silvio Berlusconi, vittima di un vile attentato, al quale rivolgo i miei migliori auguri di pronta guarigione e che ringrazio per il continuo interesse, anche in queste ore così difficili, al nostro lavoro”.
Ora cosa accadrà?
“Abbiamo già riattivato la progettazione e ad inizio gennaio partiranno i sondaggi sulle due coste. Contemporaneamente scatteranno le attività del monitoraggio ambientale, che comprende controlli e studi attenti su acqua, aria, fauna, flora. Si tratta di interventi che interesseranno oltre 36 chilometri quadrati, pari a dieci volte le aree di cantiere”.
Ma su fronte dei contratti con Impregilo e gli altri partner internazionali a che punto siamo?
“Nonostante il blocco del 2006 voluto dal governo Prodi, i contratti sono tutti validi. Sia quello con il contraente generale Eurolinlk, di cui Impregilo è il principale componente, che quello per il project management, stipulato con l'americana Parson Transportation, sia quello per il monitoraggio. Non ci sono penali da pagare, se è questo che vuol sapere».
Insomma, conferma che il Ponte verrà terminato entro fine 2016?
“Il Ponte deve essere completato per quella data. Così è previsto sulla base della tempistica fissata nei contratti. Lo vuole l’Anas con tutte le forze. Contiamo sul forte supporto del governo Berlusconi, che considera quest'opera prioritaria e strategica, e in particolare del ministro Matteoli”.
Sul fronte finanziario cosa manca?
“Il piano finanziario definitivo è stato approvato il 30 novembre con la stipula della convenzione tra la società Stretto di Messina e il ministero delle Infrastrutture. Le attività procedurali sono completate”.
Siamo al punto di non ritorno quindi....
“Il piano finanziario prevede 2,5 miliardi di risorse pubbliche e societarie su un totale complessivo di 6. Ed è così ripartito: 300 milioni arrivano dall'aumento di capitale della società Stretto di Messina (eseguito nel 2003), 1,3 miliardi sono contributi pubblici già previsti dalla legge, 900 milioni saranno il frutto di un altro aumento di capitale della società, approvato ieri dal governo, che sarà deliberato dall'assemblea degli azionisti convocata per il prossimo 21 dicembre. Secondo me, e sono realista, siamo al punto di non ritorno. Nel senso che il Ponte si farà”.
Manca per il progetto definitivo. Anche per coinvolgere i capitali privati? “Entro l'estate avremo il progetto definitivo, del resto già ampiamente elaborato e studiato”.
I privati però chiedono certezze su questo fronte?
“Le avranno. Per ora il piano finanziario che abbiamo messo a punto - tra contributi pubblici e aumenti di capitale - è più che sufficiente a partire. Sarebbe velleitario chiedere ora ai privati altre risorse”.
Il rischio dell'incompiuta a suo giudizio dunque non esiste?
Non è previsto dal nostro percorso perché prima dell’apertura dei cantieri, delle torri, saranno assicurati tutti in finanziamenti.
Non teme le proteste degli ambientalisti, qualche ripensamento, sgambetti vari...
“Abbiamo riservato una estrema attenzione a tutte le problematiche ambientali. Anche la fantasiosa possibilità che l'ombra del ponte possa dare fastidio ai pesci, come sostengono alcuni, è stata dimostrata infondata».
A proposito. Quanti posti creerà il Ponte?
“Circa 40 mila unità-anno con l'indotto. E nel picco massimo della realizzazione saranno oltre 7 mila lavoratori direttamente impegnati nella costruzione a cui si aggiungeranno i numerosi addetti dell'indotto. Una grande chance per tutto il territorio, per il Sud, per l'italia. Con una squadra coesa sono convinto, anzi certo, di poter vincere questa sfida”.

Umberto Mancini - Il Messaggero