Porti: il sorpasso del Nord Africa
Indagine di Assoporti e Srm (Intesa Sanpaolo) sul trasbordo container negli ultimi sette anni
Roma, 22 maggio 2012 - La geografia dei porti del Mediterraneo sta cambiando velocemente e non a favore dell’Italia. E’ l’istantanea dello studio di Assoporti e SRM (Intesa Sanpaolo) sul trasbordo container negli ultimi sette anni che mostra un incremento del 30% dei porti del Nord Africa e una perdita del 16% per quelli italiani. Lo studio analizza il calo e lo attribuisce ai ritardi in termini di raccordi ferroviari e servizi di logistica nelle aree retroportuali dei porti italiani rispetto ai competitor e alla presenza di un sistema costituito da porti diffusi e di piccola dimensione non adeguati ad attrarre i flussi di merci in container.
Negli ultimi anni, scrive il rapporto di Assoporti e Srm, la situazione relativa agli hub del Mediterraneo risulta molto cambiata “a sfavore soprattutto di Gioia Tauro e Algeciras, che hanno perso il l0% e il 4% della propria quota di mercato. C'è poi da segnalare la situazione di Damietta, che ha perso, nel periodo in esame, il 5%, ma la sua performance nel 2011 (-38% rispetto al 2010) ha risentito delle agitazioni della popolazione egiziana. Invece Port Said, Malta e Valencia, nei sette anni, hanno aumentato i volumi delle loro movimentazioni del 134%, del 79% e de1 66%”.
Una situazione allarmante evidenzia l'analisi visto che "i dati relativi al trasporto container nei principali porti italiani (di transhipment e destinazione finale) segnano un calo complessivo del traffico del 9,8%, nei primi due mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo 2011. Senza contare che per i porti del versante meridionale del Mediterraneo sono previsti notevoli investimenti infrastrutturali". Infatti “il valore complessivo delle opere previste che dovrebbero essere ultimate entro il 2015 - riporta lo studio - supera gli 8 miliardi di euro, e comporterà un incremento della capacità di movimentazione di trasbordo stimabile tra i 4,8 e i 10 milioni di teu (container da 20 piedi, ndr). I maggiori investimenti (5 miliardi) sono destinati alla realizzazione di nuovi terminal container nei porto di TangerMed, che ne dovrebbero incrementare la capacità di trasbordo di 650mila teu”.
Poi c'è “il nuovo terminai container del porto di Enfidha in Tunisia, che prevede un investimento complessivo di 14 miliardi e avrà capacità di trasbordo di 1,3 milioni di teu”. In Egitto, oltre all'ampliamento del terminal container del porto di Port Said (395 milioni, con una capacità incrementale di trasbordo di 3,5 milioni di teu), diverrà operativo il nuovo terminal container di Alessandria, che, con un investimento di 860 milioni, sarà in grado di movimentare 420mila teu».
D'altro canto, l'Italia ha diverse chance per giovarsi di questa crescita, poiché “il commercio marittimo verso l'area mediterranea rappresenta il 16,8% del trasporto che l'Italia ha via mare con il resto del mondo e si concentra soprattutto nel Southern Med (oltre 20,6 miliardi per il 2011)”.
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