Porti italiani preparati alla pesatura container
Dal 1° luglio l'obbligo "VGM" per una maggiore sicurezza della navigazione
Roma,8 luglio 2016 – Alla fine, è andato tutto abbastanza bene. I porti italiani hanno superato senza intoppi il passaggio del 1° luglio 2016, data di entrata in vigore della nuova normativa SOLAS-VMG. Secondo i responsabili del porto di Genova, “il sistema ha retto, grazie alla coesione della catena logistica”. Meno entusiasti gli autotrasportatori, che di tale catena rappresentano senz’altro l’anello debole: il benché minimo rallentamento si ripercuote, infatti, innanzitutto su di loro. Certo, sono stati - e sono - giorni ‘pesanti’. Nel senso strettamente letterale del termine: giorni caratterizzati dall’attività di ‘pesare’.
Molti avranno già capito: stiamo parlando dell’obbligo di pesatura dei containers prima che vengano caricati sulla nave, effettivo dal 1° luglio scorso. Siamo nell’ambito di regole internazionali volte alla sicurezza della navigazione: è stata l’IMO (l’organizzazione marittima delle Nazioni Unite) a modificare la convenzione SOLAS (Safety of Life at Sea) nella parte relativa al trasporto dei carichi; l’esatta determinazione del peso dei container è necessaria, infatti, per il corretto sviluppo dei calcoli di stabilità della nave.
Nello specifico: qualsiasi tipo di contenitore (compresi flat rack, tank containers, bulk containers, ecc.) deve ora essere pesato, per determinarne la “verified gross mass” o VGM; il risultato di tale operazione deve essere documentato, e comunicato “sufficiently in advance” alla compagnia di navigazione; un container privo di VGM non può essere imbarcato. Due i sistemi di pesatura ammessi: il cosiddetto Metodo 1, ossia la pesatura dell’intero container riempito, chiuso e sigillato; nonché il più complicato Metodo 2 (pesatura separata dei singoli colli, del materiale di fardaggio e rizzaggio, della tara del container e infine somma dei singoli dati) effettuabile solo da operatori in possesso di ben determinate certificazioni. In tutti i casi, possono essere utilizzati unicamente “strumenti regolamentari”, vale a dire “pese” omologate e tarate secondo la normativa nazionale.
Conviene evidenziare, al riguardo, che molte aree portuali italiane si sono attrezzate o si stanno attrezzando. Il porto di Livorno ha installato all’Interporto Vespucci (nei pressi dello svincolo ovest, in corrispondenza del raccordo con la strada di grande comunicazione FI-PI-LI) un punto di pesatura operativo 24 ore su 24. A Napoli è funzionante, dal 28 giugno scorso, il “Libra Point” di Via Vicinale Galeoncello 35, a circa due chilometri dal terminal container dello scalo campano.