Porto di Napoli: via libera da Bruxelles per investimento di 115 milioni
Caldoro: "Adesso non ci sono più alibi"

Roma, 13 giugno - La Commissione Europea ha approvato oggi un investimento pari a 115,6 milioni di euro di cofinanziamento dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), per migliorare sicurezza, infrastrutture e condizioni ambientali del porto di Napoli. Il progetto, che ha un valore complessivo di 154 milioni, prevede il ripristino del bacino principale, il completamento della rete fognaria e la pulizia dell'area portuale. Un ruolo di primo piano assumerà inoltre l’utilizzo di energia solare, che consentirà allo scalo di lavorare in modo più efficiente, riducendo l'inquinamento atmosferico. Verranno poi riorganizzati anche i collegamenti stradali interni e quelli ferroviari tra il centro città e l’hinterland, al fine di incrementare il traffico merci su rotaia.
“Questo progetto è un ottimo esempio di come i fondi regionali dell'Ue possono contribuire a sviluppare l'economia del Sud Italia” ha affermato Johannes Hahn, Commissario per la politica regionale e urbana, che ha firmato l'approvazione dell'investimento. Economia del Sud Italia che poi è economia italiana e dunque, in un certo senso, europea. Il porto di Napoli, ha proseguito Hahn, “è uno dei porti strategici del Mediterraneo. Con infrastrutture sostenibili e di qualità e migliori condizioni di trasporto, la regione Campania attirerà ancora di più gli spedizionieri e gli operatori del settore”.
Grande soddisfazione è stata espressa dal commissario dell'Autorità portuale di Napoli, Franco Karrer (in foto), che si è complimentato con il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e con Edoardo Cosenza, assessore alle opere e lavori pubblici e delegato ai Grandi Progetti regionali. “La notizia dell'approvazione definitiva da parte di Bruxelles”- ha riferito Karrer - “darà luogo innanzitutto all'avvio delle gare per la realizzazione di tre opere che riguardano la parte terrestre del porto: rete fognaria, collegamenti stradali interni, recupero e valorizzazione dell'edificio dell'Immacolatella Vecchia. Contestualmente, verrà avviata anche la realizzazione, attraverso fondi ordinari, del depuratore che integrerà e renderà funzionale il progetto rete fognaria. Subito, dunque, infrastrutture a rete e opere puntuali per un porto connesso. Proseguiamo in piena sinergia con la Regione Campania anche nella prospettiva di redigere il nuovo Piano regolatore portuale”.
Il progetto costituisce in verità solo la prima fase di un investimento più ampio, che dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2015. Il secondo progetto, infatti, indirizzato ad aumentare la capacità del porto attraverso la realizzazione di un nuovo terminal per i container, sarà realizzato nel periodo di programmazione 2014-2020. La scelta di dividere il “Grande Progetto Porto di Napoli” in due progetti distinti è stata una decisione strategica, come sottolinea lo stesso Edoardo Cosenza: “La strategia che abbiamo suggerito come Regione Campania di dividere il Grande Progetto in due fasi è stata vincente e le lunghe e costruttive discussioni avute con gli uffici della Ue a Bruxelles hanno avuto, alla fine, buon esito: nella prima fase, appena approvata sulla programmazione 2007/2013, vi sono solo opere non soggette ad aiuto di stato e che riguardano la sicurezza del porto”. “L'obiettivo - ha proseguito - è di terminare quanti più lavori possibile, tutti importanti per la sicurezza, la funzionalità e la sostenibilità ambientale del porto di Napoli, entro la fine del 2015, avendo però già la garanzia che alcuni lavori potranno terminare nella programmazione 2014/2020”.
Un’occasione di rilancio per Napoli, per il nostro Mezzogiorno e per l’Italia intera, dunque, che non deve rischiare di andare sprecata. “Adesso non ci sono più alibi” – ha detto il presidente Stefano Caldoro – “Bisogna andare avanti con velocità, si deve recuperare tempo”.