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Briciole di pane

Privatizzazioni: Morando, Enav e Poste sono pronte

L'intenzione del governo è aprire una lunga stagione di alienazioni

Roma, 11 marzo 2014 – Ripartono in Italia le privatizzazioni. Secondo le dichiarazioni del viceministro dell'Economia, Enrico Morando, durante un'audizione in commissione Trasporti alla Camera "il nuovo Governo ha l'esplicita intenzione di elaborare e riaprire una lunga stagione di valorizzazione e alienazione" del patrimonio pubblico. L'operazione "dovrà essere concentrata nel tempo con l'obiettivo non di realizzare la diminuzione del volume globale del debito, ma contribuire" a farlo.

 

Gli obiettivi della manovra

La riduzione del debito "è uno dei tre obiettivi. Non è l'unico e nemmeno il più importante. Obiettivo altrettanto importante - ha detto Morando - è migliorare la qualità delle società che svolgono servizi a rete. Bisogna consentire lo sviluppo di queste società, attrarre su di esse nuovi capitali dall'Italia e dall'estero. Un terzo obiettivo è costruire realtà, su modello public company che attraggano i risparmiatori italiani a investire su società stesse aumentando la propensione del risparmiatore italiano a partecipare a capitali di rischio".

"Siamo in situazione arretrata - ha aggiunto nella sua analisi il vice ministro - rispetto ad altri Paesi europei. Siamo un sistema banco-centrico come nessun altro in Europa. Abbiamo bisogno di diversificare il risparmio indirizzandolo verso altri impieghi".

 

Le privatizzazioni Poste ed Enav

Al centro dell’audizione in commissione Trasporti della Camera c’è stata la privatizzazione di Poste ed Enav, che per Morando rappresenta ''un primo tassello organico di una strategia'' che si basa su ''un disegno di carattere pluriennale ed abbraccerà tutta la legislatura''. Il viceministro dell'Economia ha annunciato che nel prossimo Def sarà contenuto un programma esteso di privatizzazioni.

Secondo il viceministro il primo passo, fatto con Poste ed Enav, era necessario perché ''bisognava fare qualcosa subito''. Adesso sono necessarie ''scelte coerenti con un disegno più ampio, che si svilupperà con gli anni. L'orizzonte temporale di legislatura e' dunque quello giusto, per conferire credibilità a questo disegno''.

Enav e Poste ''sono pronte per la privatizzazione - ha specificato Morando -, perché sono ben patrimonializzate, hanno dei buoni risultati in termini di reddito e possono crescere ancora'' anche grazie all'operazione.

 

Le risposte alle critiche sull’operazione per Poste

Alle osservazioni di alcuni, secondo cui nel caso di Poste sarebbe stato preferibile uno scorporo preventivo di alcuni asset, il viceministro ha risposto che ''seguire la strada della cessione di quote dell'intero pacchetto ci e' sembrato più coerente per privatizzare la società e mantenere intatte le possibilità per il futuro. Anche dopo la privatizzazione le prospettive di sviluppo saranno migliori'', ha assicurato Morando.

Quanto a chi critica l'operazione, sostenendo che non si tratta di una vera privatizzazione perché la maggior parte del capitale resta in mano allo Stato, Morando ha infine affermato che ''la soluzione adottata sembra preferibile in quanto il valore della società può essere solo stimato, quindi appare prudente sottoporre questa stima alla prova del budino (del mercato), come si fa quando l'oggetto della prima offerta coinvolge una quota minoritaria del capitale. Siamo convinti che la gradualità del processo consente una vendita in più fasi e favorisce la massima valorizzazione delle società''.

M.Z.