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Briciole di pane

Privatizzazioni, per Poste ed Enav decisi i criteri di vendita

Letta: "La proprietà rimane pubblica"

Roma, 27 gennaio 2014 – La privatizzazione di Poste e Enav tra gli argomenti discussi venerdì scorso a Palazzo Chigi nella riunione del Consiglio dei Ministri. Sono stati, infatti, stabiliti i criteri che disciplineranno la cessione di quote non di controllo. "La privatizzazione del 40% di Poste e del 49% di Enav rappresenta la prima tappa del percorso per realizzare una riduzione del debito pubblico dopo sei anni di crescita continua - ha spiegato il presidente Enrico Letta - con la cessione di quote delle due aziende, comunque non di controllo, la proprietà rimane pubblica".

In entrambi i casi, la vendita potrà essere effettuata in più fasi e anche attraverso un’offerta pubblica rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti delle due società. 


Il CdM ha approvato anche le norme per regolarizzare i capitali detenuti all’estero, evitare il taglio delle detrazioni IRPEF, ridurre i contributi INAIL di 1 miliardo e differire a maggio 2014 il versamento di altri 2 miliardi.

Il via libera all`operazione trasparenza ed emersione dei capitali italiani all`estero – ha fatto sapere una nota del Consiglio -, sarà seguito da un secondo intervento all'interno del pacchetto antimafia per introdurre in Italia il reato di autoriciclaggio, fondamentale per l`aggressione ai patrimoni della criminalità.


Altra delibera è arrivata per la sospensione dei termini di versamenti e adempimenti tributari nei comuni del modenese colpiti dall’alluvione del 17 gennaio 2014 e già colpiti dal sisma del 2012: i termini sono sospesi nel periodo tra il 17 gennaio e il 31 luglio 2014.


Approvato poi un disegno di legge per riformare la cooperazione internazionale per lo sviluppo.


Sulla fatturazione elettronica verso la Pubblica amministrazione centrale – altro argomento in discussione - il presidente Letta ha informato che diventerà obbligatoria dal 6 giugno 2014.

 

 

La privatizzazione di Poste e Enav

Le leggi di riferimento sono la n. 474/1994 e la n. 481/1995 che regolamentano l’alienazione delle partecipazioni detenute dallo Stato, e in particolare di quelle che svolgono servizi pubblici.


Questo è il quadro normativo, in cui si incornicia la delibera assunta il 24 gennaio dal Consiglio dei Ministri: uno schema in merito alle modalità di alienazione di quote di minoranza del capitale di Poste Italiane ed Enav rispettivamente fino al 40% e al 49%. Entrambe le società sono oggi controllate totalitariamente dal Ministero dell’economia e delle finanze.


In particolare il Consiglio dei Ministri ha approvato i testi di due schemi di DPCM, predisposti - una volta acquisito il parere favorevole sugli stessi da parte del Comitato Privatizzazioni - dal Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico.

 

Poste Italiane: viene regolamentata l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione - che potrà essere effettuata anche in più fasi – si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e a investitori istituzionali italiani e internazionali. Lo schema di decreto, inoltre, prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) o di modalità di finanziamento.

 


Enav: si prevede la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). Per assicurare la massima flessibilità al Ministero dell’economia e delle finanze nel processo di vendita, lo schema di decreto prevede che l’operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un’offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e a investitori italiani e istituzioni), o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi. Anche per Enav sono previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede comunque l’offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato.

 

Gli schemi di delibera adottati dal Consiglio dei Ministri passeranno all’esame delle competenti commissioni parlamentari che devono esprimere un parere (obbligatorio ma non vincolante). Acquisito il parere e assunta la delibera definitiva da parte del Consiglio dei Ministri, si provvederà all’emanazione dei DPCM.
 

Nelle more di tale delibera definitiva da parte del Consiglio dei Ministri, gli uffici del Mef al fine di accelerare le procedure di cessione, procederanno alla selezione dei propri advisor.
 

Manuela Zucchini

  Tutte le misure nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri