Project Financing: Emilia Romagna seconda in Italia con 298 progetti
Unioncamere, boom di gare in partenariato
Lo scorso anno il Ppp ha riguardato 298 gare (81 quelle aggiudicate), per un valore di 1,3 miliardi di euro. A fare la parte del leone il contratto firmato per la realizzazione dell'autostrada Cispadana (1,1 mld di euro). Rispetto ad un media regionale italiana di 152 gare per il Ppp, nel 2010 l'Emilia Romagna si e' collocata al secondo posto a livello nazionale, seconda solo alla Lombardia. A tirare maggiormente il mercato sono le maxi opere autostradale e il comparto degli impianti fotovoltaici. Per quanto riguarda i segmenti procedurali, le concessioni di servizi sono il settore di maggiore numero di opportunita': 198 gare nel 2010, pari a due terzi del mercato regionale.
Segue a ruota il project financing (concessioni di costruzione e gestione su proposta del promotore) che tocca il 6% del mercato con 17 gare attivate lo scorso anno. Quanto alla distribuzione geografica, questi nuovi strumenti economici vedono spiccare Parma e Modena, ma anche Bologna. I committenti principali sono i Comuni, le Province, le Ausl e i gestori della rete stradale. Il Ppp e il project financing, ha spiegato al termine del seminario il segretario generale di Unioncamere Emilia Romagna Ugo Girardi "non sono un toccasana per tutto, ma sono strumenti dalle potenzialita' enormi che per essere ben utilizzati vanno ben conosciuti. Anche per questo sono in campo iniziative di monitoraggio e assistenza per gli enti locali che ne vogliono fare uso".
Per Rita Finzi, direttore tecnico del Consorzio cooperative costruttori, l'obiettivo finale "e' fornire ai cittadini un servizio migliore e a costo piu' basso", ma affinche questo si realizzi "i tre attori del Ppp, e cioe' la pubblica amministrazione, le banche e le imprese, devono considerarsi partner: le imprese devono capire che stanno lavorando anche per interessi diversi da quello proprio, le amministrazioni pubbliche devono assumere un ruolo di regolatori e non
piu' di erogatori e le banche devono partecipare alla risoluzione dei problemi che possono emergere"
Una collaborazione, ha aggiunto Finzi, "per la quale servirebbe anche una semplificazione e uno snellimento del quadro normativo". A spingere il boom di questo modo di realizzare infrastrutture e servizi, che siano una nuova bretella autostradale o la gestione di un cimitero, fino alla realizzazione di un nido, "c'e' anche la difficile situazione economica in cui versano gli enti pubblici", ha sottolineato il direttore dell'Upi Emilia Romagna Enrico Manicardi
Enti pubblici che "hanno subito una forte riduzione della loro capacita' di investimento", ha aggiunto Manicardi, anche a causa del patto di stabilita' che congela le risorse in cassa. Tutti ancora da risolvere i problemi legati ai tempi e ai costi delle realizzazioni, specie quelli dovuti alle false partenze che si verificano quando la finanza di progetto abortisce o le gare vanno deserte.