Protezione Civile: Alemanno e Renzi, prevenzione fuori da patto stabilità
Era presente la rappresentante speciale del segretariato generale dell'Onu per la riduzione dei rischi da disastri Margareta Wahlstrom
Roma, 9 marzo 2011 - Un protocollo di impegno per la campagna Mondiale per la riduzione dei danni provocati dai rischi naturali. A sottoscriverlo oggi in Campidoglio il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi alla presenza del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli e del rappresentante speciale del segretariato generale dell'Onu per la riduzione dei rischi da disastri Margareta Wahlstrom. La campagna mondiale 2010-2011 per la riduzione dei disastri, a cui i sindaci hanno aderito ha il titolo 'Rendere le città resilienti: la mia città si prepara', promosso dal segretariato generale dell'Onu per la riduzione di rischi da disastri ambientali. "Il protocollo che abbiamo firmato oggi è molto importante – ha sottolineato Alemanno - perché impegna i comuni ad investimenti preventivi per aumentare la capacità di risposta in caso di catastrofi ed eventi straordinari. Molte cose sono state già fatte ma questi investimenti sono fondamentali per ridurre rischi, a persone, infrastrutture e patrimonio artistico. Affinché i comuni abbiano davvero le risorse per investire sulla prevenzione devono essere sottratte dal patto di stabilità tutti gli investimenti fatti dai comuni ed enti locali. L'Ue e il governo devo fare di più. Tutti gli interventi volti a prevenire devono essere sottratti dal patto di stabilità". A condividere la proposta di Alemanno anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi. "È necessario svincolare dal Patto di stabilità - ha detto il sindaco Renzi - gli investimenti per la prevenzione". Tra i 10 punti per garantire la resilienza di una città "la verifica della sicurezza di tutte le scuole e delle strutture sanitarie e adeguarle se necessario, l'implementazione dei sistemi locali di monitoraggi per il sistema di allerta preventivo, piani di
gestione delle emergenze e la realizzazione di esercitazioni che coinvolgano la popolazione". Alemanno ha aggiunto: "È necessario che l'Unione europea e il governo facciano di più per fare in modo che i Comuni possano spendere per la
prevenzione dei disastri e per il dissesto idrogeologico. Quindi non per nuove infrastrutture", ha concluso, "ma per il mantenimento e la conservazione di quelle attuali e per la tutela del patrimonio storico-artistico".