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Briciole di pane

Pubblica amministrazione: Buzzetti (Ance), debiti ancora per 10 miliardi all'edilizia

Secondo i conti dei costruttori a tanto ammonta il debito dello Stato

Roma, 22 settembre 2014 - Secondo i conti fatti dall'Ance nel settore dell'edilizia i debiti della P.a. in conto capitale ammontano a 10 miliardi. Lo ha detto ieri all'ANSA il presidente dell'associazione dei costruttori, Paolo Buzzetti. "Nonostante gli sforzi per cercare di risolvere il problema - ha spiegato Buzzetti ricordando il protocollo firmato tra varie associazioni, Regioni, province, comuni, imprese, ordini professionali, Cdp e banche per accelerare i pagamenti - sul problema della spesa in conto capitale purtroppo finora non si e' risolto ancora nulla e rimangono ancora 10 miliardi secondo i nostri conti".

Oltre tutto, ha aggiunto, "continuiamo a trovare 7-8-9-10 mesi di ritardo sulle cose piu' recenti. Peccato perche' risolvere il problema darebbe una grossa spinta di crescita al Pil e di modernizzazione del paese".

E alla nota di Palazzo Chigi, intervenuto proprio per rispondere alle dichiarazioni dell’Ance sugli arretrati da pagare, il presidente Buzzetti ha replicato oggi rincarando la dose: “Gli imprenditori delle costruzioni non possono essere considerati di serie B. Se l’impegno del Governo è di pagare tutti non si può escludere un unico settore industriale a causa dei vincoli del Patto di stabilità”. 

Ieri, infatti, il Governo aveva scritto che "lo Stato si è messo nelle condizioni di pagare tutti i debiti" e che "gli unici debiti non pagabili al momento sono" quelli sugli investimenti, "una cifra che oscilla tra 2 e 3 miliardi, che rischiano di farci sforare il 3% sul deficit; vincolo europeo che intendiamo onorare e rispettare".

Al di là delle diverse stime su quanto ancora dovuto per le spese in conto capitale, Buzzetti ha precisato che “il Governo riconosce che i pagamenti degli investimenti sono bloccati dal rispetto del 3% sul deficit, ma non indica ancora come intende procedere per risolvere anche questa parte del problema”.


“Abbiamo apprezzato gli sforzi fatti con la firma del protocollo del Mef ma senza una riforma strutturale del Patto di stabilità c’è poco da fare e con la situazione attuale ci troveremo un nuovo accumulo di arretrati”, ha continuato Buzzetti che rispetto ai vincoli europei ha aggiunto “l’Europa ci ha già detto che i vincoli del Patto di stabilità non possono essere un ostacolo per pagare le imprese. E sono convinto che una soluzione si debba concordare a livello europeo consentendo così di pagare anche le spese per infrastrutture senza necessariamente incorrere in sanzioni”.


“Il G20 e il Fondo Monetario ieri hanno chiesto ai Paesi europei sforzi maggiori sulle infrastrutture per intervenire con efficacia sulla crescita” ha concluso Buzzetti “ma se tagliamo gli investimenti e non paghiamo le opere che riusciamo a mettere in cantiere, questa esortazione rimarrà certamente inascoltata e l’economia non potrà ripartire”.
 

MZ