Rallenta in settembre il mercato europeo delle auto
Vendite in calo del 2%, ma nei primi nove mesi le immatricolazioni sono cresciute del 3,6%. I livelli pre-crisi verranno forse superati nel 2018. Cautela di una parte degli operatori
Il mercato europeo dell'auto chiude settembre in calo. Stando a quanto reso noto oggi, le immatricolazioni nell'Europa dei 28 più Efta sono state 1.466.336, il 2% in meno dello stesso mese del 2016. Si tratta di un dato significativo, soprattutto perché nell’ultimo anno il mercato non ha mai avuto segni negativi (a parte un leggero -0,3% a ottobre 2016). A conti fatti, comunque, nei nove mesi dell'anno già trascorsi sono state vendute 12.026.194 auto: un traguardo che significa una crescita del 3,6% sull'analogo periodo dell'anno scorso.
La situazione non è però giudicata dagli operatori come un segnale di netta frenata. Secondo il Centro Studi Promotor se si tiene conto che a settembre 2017 c'è stato un giorno lavorato in meno (che in termini di immatricolazioni vale circa il 4,5% del dato mensile), più che una frenata si è registrato un rallentamento della crescita. Che si riflette però anche sul consuntivo dei primi 9 mesi. Stando ai numeri di oggi il mercato della Ue nel 2017 chiuderà il suo bilancio con 15.180.000 immatricolazioni. Rimandate quindi le previsioni di un recupero dei livelli ante-crisi.
Il quadro si chiarisce comunque meglio guardando ai singoli mercati. Considerando i cinque maggiori mercati dell'area, che assorbono il 74,7% delle vendite, i risultati di Italia e Spagna spiccano. In Italia si registra una crescita dell'8,1% in settembre e del 9% nei 9 mesi. E appare ormai a portata di mano l'obiettivo di 2.000.000 di immatricolazioni nel 2017, mentre restano positive le attese per il 2018. Seconda per crescita tra i grandi mercati Ue è la Spagna, con +4,6% a settembre e +6,7% nel periodo gennaio-settembre. Negativo a settembre il risultato della Germania (-3,3%), che chiude comunque i primi 9 mesi in crescita (+2,2%). La stessa affermazione non può essere fatta per il Regno Unito che ha chiuso settembre con un calo del 9,3% e i 9 mesi con un calo del 3,9%.
Di parere più positivo rispetto a Promotor è l’Anfia che spiega come il rallentamento dis settembre 2017 è da mettere a confronto “con un settembre 2016 dai volumi record in Europa”. Mentre Federauto, che raccoglie i concessionari, commenta che “la battuta d'arresto nel Continente è un segnale da monitorare e soprattutto ci fa riflettere sul dato italiano, che vanta una crescita sui 9 mesi del +150% rispetto alla media del mercato europeo, la cui economia non è certo inferiore alla nostra. La verità è che per sostenere le quote di mercato stiamo registrando un vero e proprio exploit di auto 'km zero' che sono cresciute del 40% rispetto al 2016”. I concessionari italiani esprimono infine soddisfazione per la scelta del Governo italiano di non aumentare l'Iva nella prossima Finanziaria.