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Briciole di pane

Rapporto 2012 Federcostruzioni: la produzione dell'intera filiera dal 2007 a oggi è diminuita del 26,3%

Quest'anno si è arrivati a produrre 126 miliardi di euro in meno rispetto al 2007

Roma, 17 ottobre 2012 - Quest'anno la filiera italiana delle costruzioni ha prodotto 126 miliardi di euro in meno rispetto al 2007. La produzione fra il 2007 e il 2012 è diminuita del 26,3%. Sono questi i dati salienti dall'edizione 2012 del Rapporto Federcostruzioni - Made Expo. L'industria italiana delle costruzioni che si riconosce in Federcostruzioni è un sistema che vale 373 miliardi di euro e occupa circa 3 milioni di addetti, senza contare l'indotto a sua volta generato, e va ad impattare in termini di acquisto di beni e servizi presso l'80% dei settori che formano l'economia nazionale complessiva. Alla formazione di questo ammontare contribuiscono il settore delle costruzioni in senso stretto, attraverso i cantieri attivati nel Paese (206 miliardi) e i settori che alimentano direttamente le costruzioni attraverso beni materiali e servizi: il settore industriale delle tecnologie, macchinari e impianti e il settore commerciale delle macchine movimento terra (58,6 miliardi); le industrie dei materiali per edilizia e infrastrutture e i relativi servizi commerciali (85,8 miliardi); i servizi di progettazione e consulenza (22,6 miliardi).

Si tratta di un sistema a bassissimo livello di importazioni (3,3%) con un'elevata propensione verso l'export, che nel 2011 ha raggiunto i 54 miliardi di euro, corrispondenti ad un terzo del valore complessivo, senza tenere conto delle attività realizzate nel mondo dalle imprese di costruzione italiane attualmente in essere pari a 60 miliardi e le commesse in tutti i continenti, per altri 40 miliardi. "La produzione dell'intera filiera delle costruzioni - si legge nel rapporto - fra il 2007 e il 2012 è diminuita del 26,3%, il che vuol dire che quest'anno si è arrivati a produrre 126 miliardi di euro in meno rispetto al 2007. Nel 2011 la diminuzione complessiva è stata pari al -3,4%, quest'anno, si stima un ulteriore calo, ancora più sensibile: -5,2%. Per il 2013 la previsione è per una sostanziale stagnazione (+0,1%)".

Il ridimensionamento del mercato nel periodo che va dal 2010 al 2012, risulta, comunque, attenuato dalla buona performance delle esportazioni ottenuta dai produttori di materiali e tecnologie meccaniche e dai servizi - al netto pertanto del settore delle costruzioni in senso stretto. Un andamento che ha registrato un +3,9% nel 2010, un +6,3% nel 2011, con un +3,0% atteso a conclusione del 2012 e un +3,5% previsto nel 2013.

Di fronte a questo scenario e guardando al futuro il Presidente di Federcostruzioni Paolo Buzzetti ha dichiarato che "in un mercato delle costruzioni che si caratterizzerà per dimensioni quantitativamente più ridotte rispetto agli anni passati e per una maggiore selezione dei prodotti, saranno - dovranno essere - premiate quelle imprese che, nel rispetto della legalità, sapranno proporre qualità del costruito, attenzione per l'efficienza energetica, bellezza architettonica, sostenibilità ambientale. Le politiche debbono quindi puntare sulla riqualificazione urbana e del patrimonio esistente, su un rilancio dell'housing sociale, creando le condizioni per un rapido e ampio utilizzo del previsto Piano Città. Occorre riqualificare le città e il territorio. Perché ciò avvenga è essenziale che si immettano nel mercato le poche ma indispensabili risorse finanziarie impegnate, si attivino sistemi di garanzia pubblica mettendo in gioco immediatamente la Cassa Depositi e Prestiti, ma non solo, così da riattivare i flussi creditizi e di finanziamento alle imprese e sui programmi e progetti in parte già pronti. Egualmente serve intervenire sulla leva fiscale per incoraggiare e non deprimere la domanda, premiando chi investe e assicura una gestione del patrimonio edilizio e immobiliare a basso costo energetico e in assoluta sicurezza antisismica. Per questo appare indispensabile rendere strutturale il sistema di incentivazione alla riqualificazione e al recupero edilizio".

"L'edilizia costruzioni - ha aggiunto Andrea Negri, Presidente di MADE e vicepresidente di Federcostruzioni, nonché coordinatore del Rapporto - è in grado per ogni miliardo investito di attivare 17.000 nuovi posti di lavoro. Egualmente va ricordato che le costruzioni sono da sempre un settore tradizionalmente anticongiunturale, a cui la stragrande maggioranza dei governi del mondo si sono affidati e si affidano per far ripartire l'economia e ridare prospettive di crescita ai loro Paesi. L'auspicio è che questo avvenga anche in Italia. Particolarmente forte - ha proseguito Negri - è l'aspettativa per una vera svolta nella gestione del sostegno alle PMI sul piano dell'internazionalizzazione, così da valorizzare come volano il contributo dato - anche alla bilancia commerciale e al sistema produttivo italiano - dalle medie e grandi imprese di costruzioni attraverso a realizzazione di importanti infrastrutture in tutto il mondo."

Il MADE è stata anche l'occasione per il sistema industriale delle costruzioni per chiedere di ridare certezza al sistema imprenditoriale privato sul fronte dei pagamenti da parte delle committenze pubbliche, saldando i debiti accumulati e imponendo tempi certi e in linea con le prescrizioni europee per i lavori in essere e futuri Egualmente gli attori della filiera delle costruzioni, che aderiscono in Federcostruzioni, rivendicano come imprescindibile il rispetto delle regole e auspicano, da parte delle Istituzioni, una eguale tensione orientata alla certezza del diritto, alla trasparenza e a porre in essere quelle forme di premialita' e vigilanza che tutelino gli operatori che agiscono nella correttezza. L'aggregato delle produzioni di tecnologie, impianti e macchinari ha conosciuto un leggero aumento (+2%) proprio perché sostenuto dal mercato estero (+6,1%). La crescita ha interessato sia le aziende che realizzano tecnologie elettrotecniche ed elettroniche, sia quelle che producono macchinari e impianti e macchine per il movimento terra.

La filiera dei materiali per costruzioni ha invece mostrato, sempre nel 2011, una diminuzione di produzione complessivamente pari all'1,6%, quale risultato di due dinamiche fortemente diverse: da una parte un buon risultato dell'attività di export (+6%), dall'altra una contrazione del mercato interno (-4%). E all'interno della filiera, a loro volta, sono estremamente differenziati i risultati dei diversi produttori di materiali: dal +7,4% del vetro e delle relative lane o dal +2,3% delle aziende che realizzano piastrelle e sanitari in ceramica, fino al -11,4% del laterizio e al -7,6% del cemento e calcestruzzo. Una discriminante dovuta sia alla diversa intensità della presenza nei mercati esteri, sia alla minore o maggiore potenzialita' di offerta rispetto al comparto della manutenzione straordinaria. I servizi di ingegneria, architettura, analisi e consulenza tecnica hanno perduto nell'anno scorso il -4,8% del fatturato relativo alla propria attività. Anche in questo caso, la flessione è originata esclusivamente dalla domanda interna (-7,9%) a fronte di una crescita sostenuta nel mercato estero (+8,5%).

Mario Avagliano