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Briciole di pane

RC Auto, Guidi: "prezzi insostenibili". Ania risponde "intervenire sulle cause"

I premi da pagare sono tra i più alti d'Europa

Roma, 3 luglio 2014 – Si è tenuta nei giorni scorsi la consueta assemblea annuale dell’Associazione nazionale fra le Imprese Assicurative (Ania), un appuntamento per fare il punto della situazione riguardo al mercato assicurativo.
Uno dei focus dell’incontro di quest’anno è stata, come prevedibile, la questione prezzi Rc Auto, sotto attacco per essere troppo elevati, perfino tra i più alti a livello europeo. Sul tema era tornato di recente anche l’Antitrust, il cui presidente, Giovanni Pitruzzella, aveva rilasciato delle dichiarazioni che mettevano in luce proprio la necessità di un intervento di riforma nel mercato delle assicurazioni, relativamente alla responsabilità civile derivante dalla circolazione di auto e moto. Troppo alti i prezzi e troppo bassa secondo l’Agcm la mobilità degli assicurati da una compagnia all’altra.

A proposito dell’argomento si è espresso con parole decise e inequivocabili anche il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, intervenuta a margine del convegno di Ania.
Il ministro ha a sua volta rimarcato come i costi dei premi siano diventati insostenibili per molte categorie di assicurati, tanto “da indurre una quota crescente di conducenti a compiere irregolarità”. Un altro problema sollevato è poi quello legato all’elevata disomogeneità dei prezzi, che ha come risultato una concentrazione di costi eccessivamente elevati in alcune aree del Paese. “In province come Napoli, Bari, Reggio Calabria e anche Roma - ha osservato il ministro - un diciottenne che sottoscrive la sua prima polizza per guidare un’utilitaria, deve pagare un premio ben superiore a 3mila euro l’anno. Questo non è accettabile”.

 

Che i prezzi della RC Auto siano troppo alti e che si collochino ben al di sopra della media europea è un fatto. Lo ammettono gli stessi assicuratori che, per analizzare la questione hanno commissionato uno studio comparato relativo alle cause del più alto costo dei premi in Italia rispetto a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Dall’analisi sono emersi 3 motivi all’origine dei rincari:

1- L’alto costo dei sinistri; (secondo Ania, nell’ultimo biennio la diminuzione del costo dei sinistri è stata pari al 14%, di cui due terzi attribuibili al calo della frequenza dei sinistri e un terzo alla diminuzione delle lesioni lievi. Parallelamente a questo calo si è osservato dal 2012 ad oggi un ribasso del 10% del prezzo della RC Auto);

2- Tasso elevato di frodi e irregolarità;

3- La normativa differente e le imposte più alte.

 

Secondo il presidente di Ania, Aldo Minucci, comprendere ed intervenire sulle cause identificate è l’unico modo per osservare una reale e consistente diminuzione dei prezzi. “Che siano prezzi particolarmente alti e pesanti lo sappiamo, lo abbiamo denunciato noi stessi – ha detto Minucci – però abbiamo anche presentato delle proposte concrete per ridurli significativamente. Alcune sono cambiamenti normativi, altre sono iniziative già poste in essere dalle stesse compagnie”. Iniziative -come la scatola nera, le carrozzerie convenzionate o l’accettazione del divieto di cessione- che, come sottolineato dal presidente Ania, stanno già dando segnali significativi in termini di riduzione dei prezzi.

 

Nel corso dell’assemblea è stata messa in luce, tra le altre cose, anche l’importanza, nel quadro del nostro sistema economico, del comparto assicurativo, un settore che nell’insieme dà impiego a circa 300 mila persone e che nel complesso ha chiuso positivamente il 2013, con una raccolta premi pari a 125 miliardi di euro. “Un pilastro del Paese”, a detta del ministro Guidi.

Con l’occasione il ministro ha voluto rivolgere un invito alle compagnie assicurative, relativamente alle loro modalità di investimento. “Su quasi 600 miliardi di euro complessivi investiti dalle assicurazioni – ha dichiarato il ministro - noi crediamo che potrebbero essere allocati in maniera più dinamica, diversificata e più efficiente”. Un invito accolto positivamente dal settore, che si dichiara anche disponibile a partecipare attivamente al finanziamento dell’economia reale. Tenendo sempre conto, però, che per loro natura le compagnie gestiscono il risparmio dei clienti e dunque che le scelte di investimento rimangono vincolate alle garanzie dovute ai proprietari delle polizze.

Sottolinea a questo proposito Minucci “Dobbiamo avere un occhio di riguardo per le persone di cui gestiamo i risparmi.” Gli investimenti li possiamo fare, se ci danno dei soggetti specializzati che sanno fare la valutazione del rischio, che mettono insieme le esigenze di più soggetti e creano un fondo dei fondi e che compartecipano al rischio.” A queste condizioni, ha concluso il presidente Ania, “noi siamo disponibili a mettere in campo delle risorse non banali, significative”.

 

Chiara Natalini

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