Renzi, entro luglio al via il decreto Sblocca Italia
Il provvedimento sarà accompagnato da un elenco puntuale di tutte le infrastrutture bloccate

Roma, 17 giugno 2014 - "Entro il 30 luglio facciamo il decreto Sblocca Italia con un elenco puntuale di tutte le infrastrutture bloccate". Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri all'assemblea degli industriali di Verona e Vicenza. "Dobbiamo fare ripartire le infrastrutture bloccate come l'Alta velocità della Napoli-Bari e della Milano-Venezia. Ma no al Nord contro il Sud -ha avvertito il premier- piuttosto il Sud deve mettersi a correre".
E il premier ha spiegato che appunto "entro luglio saremo in condizione di collegare Bergamo a Padova e utilizzare i fondi europei nelle grandi infrastrutture che servono, senza spezzettarli in mille rivoli". "Ma è inutile" sbloccare le infrastrutture, ha avvertito, "se poi sei costretto a un tour de force pazzesco per ragionare con gli uffici regionali, provinciali, le sovrintendenze. Abbiamo bisogno di essere operativi: per cui quelle strutture amministrative avranno dei tempi certi burocratici, a prescindere dalla semplificazione della P.A.".
"Noi ci giochiamo faccia e tutto il resto - ha concluso Renzi -, in un progetto di riforme che renda la burocrazia una cosa normale, il fisco una cosa semplice, le infrastrutture una cosa veloce, la giustizia una cosa degna di questo nome e l'Italia un Paese più bello di come lo raccontiamo".
E il premier ha spiegato che appunto "entro luglio saremo in condizione di collegare Bergamo a Padova e utilizzare i fondi europei nelle grandi infrastrutture che servono, senza spezzettarli in mille rivoli". "Ma è inutile" sbloccare le infrastrutture, ha avvertito, "se poi sei costretto a un tour de force pazzesco per ragionare con gli uffici regionali, provinciali, le sovrintendenze. Abbiamo bisogno di essere operativi: per cui quelle strutture amministrative avranno dei tempi certi burocratici, a prescindere dalla semplificazione della P.A.".
"Noi ci giochiamo faccia e tutto il resto - ha concluso Renzi -, in un progetto di riforme che renda la burocrazia una cosa normale, il fisco una cosa semplice, le infrastrutture una cosa veloce, la giustizia una cosa degna di questo nome e l'Italia un Paese più bello di come lo raccontiamo".