Ricambi auto, nel 2017 il mercato tiene
Ma gli operatori intravedono il rischio di un calo

Nel 2017 è stato un mercato non entusiasmante quello del cosiddetto aftermarket dell’auto. A dirlo sono i dati del Barometro Aftermarket, la rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti ANFIA (l’Associazione che raccoglie i cistruttori italiani d’auto) e che fornisce l’indicazione dell'andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto.
I numeri principali
A conti fatti, dunque, il fatturato aftermarket registra un decremento dell’1% nel 2017 rispetto all’anno precedente, che era risultato in calo del 3,6%. Una nota di ANFIA precisa che “ad un primo trimestre positivo (+1,1%), ha fatto seguito un secondo trimestre negativo (-1,8%), mentre nella seconda parte dell’anno si sono susseguiti un terzo trimestre in calo dello 0,99% e un quarto trimestre ulteriormente in flessione dell’1,2%”. Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, risultano in leggero calo tutti i comparti ad eccezione dei componenti di carrozzeria e abitacolo che rimangono stabili (+0,05%), dopo un 2016 che aveva chiuso a +2,8%. Riportano un lieve decremento i componenti motore (-0,2%) e i componenti undercar (-0,1%), contro il risultato positivo dell’anno precedente, mentre i materiali di consumo, sebbene in calo (-0,9%), registrano un miglioramento rispetto al 2016, quando erano risultati l’unica famiglia prodotto in flessione (-10,7%). La contrazione maggiore, nel 2017, è invece quella dei componenti elettrici ed elettronici (-7,5%), che avevano chiuso il 2016 a +4,7%.
Il commento
In ogni caso, anche se i numeri forniti dal rapporto non sono tutti positivi. Paolo Vasone, Coordinatore di ANFIA-Aftermarket, spiega che “per il mercato dei ricambi automotive il 2017 è stato un anno sostanzialmente stabile”. Secondo ANFIA “alcune flessioni possono ricondursi a fenomeni climatici che, soprattutto per il comparto elettrico, hanno influito in modo significativo e giustificano la chiusura a -7,5%. Il mercato italiano dell’aftermarket, tra i più importanti a livello europeo, sta vivendo un periodo di trasformazione e di riposizionamento dei livelli di leadership, tant’è che I maggiori protagonisti della distribuzione, sia europea che extra-europea, sono molto attenti ai nuovi scenari che si stanno delineando”.
La stabilità del mercato aftermarket è confermata anche da Carlo Covini, Responsabile dell’Area Mercato di ANFIA-Aftermarket. “In termini di volumi – spiega -, il 2017 non ha visto grossi scostamenti con l'anno precedente, ma se questo è vero nella globalità non altrettanto si può dire a livello cliente. Si assiste, infatti, giornalmente, ad una concentrazione dei volumi presso le strutture di maggiori dimensioni e più organizzate”.
Le prospettive
Gli addetti ai lavori, intravedono comunque alcuni problemi. “Il significativo ingresso di capitali stranieri in alcune tra le più grandi strutture della distribuzione italiana – viene ancora spiegato nella nota -, è uno dei fattori chiave che portano il nostro mercato a seguire le logiche e l'organizzazione dei principali mercati europei. I piccoli operatori faticano sempre più a restare al passo e tutto questo determina una redistribuzione dei volumi di vendita, seppur il valore totale permanga più o meno invariato. Peraltro, l’incremento dell'immatricolato auto che si sta registrando ormai da tempo in Italia potrebbe far presagire un calo dei volumi nell'aftermarket in tempi abbastanza prossimi”.