Riqualificazione energetica degli immobili: una grande opportunità di rilancio dell'economia con alcune incertezze
E' un settore che potrebbe creare 30mila nuovi posti di lavoro, ma gli investimenti hanno elevati tempi di ritorno
Roma, 24 giugno 2012 – Poco o quasi nulla si fa in Italia per l’efficientamento energetico nel settore edilizio, sia pubblico che privato, nonostante che sia in corso di approvazione a Bruxelles una nuova direttiva molto più severa che imporrà alle proprietà edilizie delle amministrazioni centrali l’obbligo, ogni anno, dell'efficientamento energetico del 3% del loro patrimonio (per un valore immobiliare stimato in circa 2 miliardi di euro).
Si tratta di un settore che se guidato – è stato illustrato in occasione di un recente Convegno, organizzato nell' ambito di Energy Day da Federcasa e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – potrebbe creare 30 mila nuovi posti di lavoro per i prossimi 10 anni, con investimenti pari a 17,5 miliardi di euro.
“Con la nuova direttiva - spiega Paolo degli Espinosa, della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - ogni anno andrebbe riqualificato energeticamente un valore immobiliare di circa 2 miliardi. Si tratta di un nuovo mercato, che puo' essere traente anche per le proprieta' dei comuni e delle province. In tal modo, le amministrazioni pubbliche potranno svolgere anche un ruolo pilota verso il patrimonio edilizio privato, circa 10 volte maggiore''.
Ma a fronte dell’enorme potenzialità di questo nuovo settore infrastrutturale restano però da risolvere due difficoltà.
La prima è la mancanza di un protocollo sufficiente e conosciuto di esperienze e di modalità codificate, tale da permettere una replicabilità senza troppe incertezze.
La seconda è la mancanza di strumentazioni di incentivo economico, finanziario e bancario in grado di superare, nel contesto italiano, le difficolta' collegate agli elevati tempi di ritorno degli investimenti (15 anni nel caso di enti pubblici).