Roma 2020, no di Monti: "Non mettiamo a rischio soldi dei contribuenti"
"Siamo in mesi in cui è prematuro sganciare la cintura di sicurezza"
"L'Italia può e deve avere mete ambiziose - ha continuato Monti -. Il nostro Governo è concentrato anche sulla crescita, non solo sul rigore, ma in questo momento non pensiamo che sarebbe coerente impegnare l'Italia in questo tipo di garanzia che potrebbe mettere a rischio denari dei contribuenti". Secondo il capo del governo, "siamo in mesi in cui è prematuro sganciare la cintura di sicurezza".
"Le turbolenze che ancora caratterizzano i mercati finanziari non consentono di prescindere da questa difficile situazione finanziaria, se vogliamo responsabilmente guidare l'Italia e evitare che siano messi a rischio i benefici che confidiamo saranno conseguiti con i sacrifici che abbiamo dovuto chiedere". Così Monti ha spiegato il no del governo alla candidatura dio Roma alle Olimpiadi. "Non ci sentiamo di prendere un impegno finanziario che potrebbe gravare in misura imprevedibile sull'Italia", ha insistito. "Abbiamo ritenuto di dover essere molto responsabili in questo momento", ha proseguito il presidente del Consiglio. "Il nostro governo, che e' stato chiamato a operare in condizioni di emergenza, ha dovuto chiedere sacrifici molto importanti a molte fasce della popolazione italiana".
Monti non ha però bocciato il lavoro del Comitato per le Olimpiadi: "Ha fatto non solo un'ottima progettazione ma ha anche presentato uno studio molto autorevole, che presenta conclusioni positive dal punto di vista dell'impatto economico. Essendomi occupato qualche volta di economia so che per quanto uno studio venga fatto con le migliori metodologie la certezza assoluta non si può avere. Abbiamo ritenuto doveroso e prudente esaminare il decorso delle Olimpiadi degli ultimi 20 anni, e molte volte si è registrato un distacco consistente tra preventivi e consuntivi. Per questo abbiamo considerato il rischio non responsabile".