Sblocca Italia, Cantone: si rilancia l'economia con i lavori pubblici
Il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione: necessario il nuovo codice degli appalti, stop alle deroghe

Roma, 10 ottobre 2014 – "Con lo Sblocca Italia è stata fatta una scelta intelligente di rilanciare l'economia attraverso il settore dei lavori pubblici". Lo ha affermato il presidente dell’Autorità Nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenendo al convegno "Infrastrutture e lavori pubblici, fare presto e bene". "Quella di intervenire con le semplificazioni è stata una scelta giusta” ha detto Cantone, aggiungendo un plauso, “anche se con qualche riserva”, alla legge delega.
Il Presidente dell’Anac ha anche affermato che è necessario un nuovo codice degli appalti, osservando però che il codice attuale non è stato quasi mai applicato. Secondo Cantone, quindi, “non va bene l'argomento utilizzato secondo il quale l'attuale codice degli appalti non ha consentito di contrastare la corruzione". "Si tratta di un'argomentazione eccessiva” ha spiegato, ribadendo che "piuttosto, bisogna essere onesti e dire che quel codice non è stato quasi mai applicato ma si è ricorsi sempre a deroghe".
Secondo Cantone, quindi, la scelta di varare un nuovo codice degli appalti deve portare a un “vero e proprio patto d'onore in base al quale non dovranno esserci più deroghe". “Occorre codificare meglio all'interno del codice le fattispecie di situazioni d'urgenza" ha aggiunto, chiedendo poi "una grande scelta di civiltà: nessun appalto in deroga al codice dei contratti".
Spending review: conclusa l’indagine dell’Anac e del Commissario Straordinario per la revisione della spesa pubblica
Nella giornata di ieri è arrivata anche la notizia della conclusione dell’indagine conoscitiva, iniziata nello scorso mese di luglio, svolta da Anac in collaborazione con il Commissario Straordinario per la revisione della spesa pubblica. Obiettivo dell’indagine è verificare il rispetto delle “procedure relative agli affidamenti” disposti dalle amministrazione dello stato, da altre amministrazioni, enti e società pubbliche, nonché da enti del servizio sanitario nazionale, per importi pari o superiori alle soglie comunitarie, relativamente a categorie merceologiche (energia elettrica, gas, carburanti rete e carburanti extra-rete, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa e telefonia mobile) “per le quali si sarebbe dovuto fare ricorso obbligatoriamente all’acquisto centralizzato mediante Convenzioni Consip o Centrale d’acquisto regionale”.
“L’attività istruttoria, condotta dall’ANAC, - si legge nel comunicato del Presidente Cantone – si è conclusa evidenziando che nella maggior parte dei casi esaminati le amministrazioni, gli enti e le società pubbliche, diverse dalle amministrazioni statali, destinatarie delle richieste istruttorie, hanno giustificato l’affidamento in deroga, con l’intervenuta stipulazione di contratti a condizioni economicamente più vantaggiose rispetto a quelle indicate in convenzione”.
Nel dettaglio, si è evidenziata una generale convenienza sia in termini di ribasso sui prezzi in convenzione (particolarmente significativa soprattutto nel settore energia) sia, in alcuni casi, in termini di “migliori condizioni contrattuali concernenti le modalità di erogazione della fornitura o del servizio e l’immodificabilità dei prezzi convenuti per tutta la durata della prestazione”.
“Dagli esiti dell’indagine – prosegue il comunicato – sono emersi profili di interesse per l’attività di vigilanza demandata istituzionalmente all’ANAC, avendo riscontrato numerosi casi di affidamenti diretti, in apparente assenza delle necessarie condizioni di legge, di proroghe di precedenti forniture e ripetizioni di servizi analoghi in mancanza dei relativi presupposti, nonché gravi situazioni di morosità da parte di soggetti pubblici che, di fatto, hanno impedito l’adesione alle relative convenzioni”. “Su tutte le risultanze – ha concluso Cantone – saranno effettuati ulteriori accertamenti anche sulla veridicità dei dati indicati”.