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Briciole di pane

Sblocca Italia: Cdp, con le nuove norme +10 miliardi di investimenti in tre anni

Franco Bassanini in audizione alla Camera

Roma, 30 settembre 2014 – Nuovi investimenti in infrastrutture saranno possibili per Cassa Depositi e Prestiti grazie al decreto Sblocca Italia: nel prossimo triennio l’istituto prevede di poter spendere fino a 10 miliardi di euro, in aggiunta agli 80 miliardi previsti dal piano industriale 2013-2015. Lo ha detto ieri alla commissione Ambiente della Camera il presidente della Cdp, Franco Bassanini, ascoltato nell'ambito del ciclo di audizioni preliminari all'esame e alla votazione del testo.

"L'attuazione di alcune disposizioni del Decreto legge Sblocca Italia, che proseguono nella stessa direzione avviata dalla Legge di stabilità 2014 e dal decreto legge competitività, potranno consentire incrementi fino a circa 10 miliardi di euro in più degli investimenti- finanziamenti di Cdp", ha spiegato Franco Bassanini che ha aggiunto come sia "urgente rilanciare gli investimenti pubblici e privati per riattivare la domanda interna, sbloccare la tenaglia che affligge l'economia italiana, stretta tra recessione-stagnazione e deflazione, migliorare la competitività della nostra economia".

A tali risultati, ha detto, "si giunge principalmente attraverso la dotazione della garanzia dello Stato sulle esposizioni strumentali agli interventi ritenuti di interesse generale". Inoltre sarà decisiva "l'estensione del perimetro operativo, sia della gestione separata finanziata principalmente dal risparmio postale, sia della gestione ordinaria che opera con risorse reperite sul mercato senza garanzia dello Stato". L'estensione del perimetro consente anche di "allineare maggiormente Cdp alla Bei".

Infine, secondo Bassanini "non vanno sottovalutate altre disposizioni del decreto che, migliorando la bancabilità dei progetti infrastrutturali, possono consentire a Cdp di partecipare al finanziamento di interventi finora non finanziariamente sostenibili".

In generale sul provvedimento Bassanini ha sottolineato che "in questo decreto legge c'e' una serie di misure che possono favorire o facilitare il finanziamento di infrastrutture, anche piccole, locali". Ci sarà, ha assicurato, un "impatto estremamente rilevante per l'effetto moltiplicatore sui ratio patrimoniali" che aumenta "i margini per nuovi impieghi" e consente "nuove forme di interventi a favore della ripresa economica, anche a sostegno delle misure non convenzionali che la Bce ha recentemente adottato o annunciato".

 

Le indicazioni di Cdp per ‘correggere’ il Dl

 

Bassanini nel corso dell'audizione ha quindi formulato alcune "proposte correttive ed integrative" di disposizioni del decreto sull'operatività della Cdp. In particolare Cdp chiede un emendamento correttivo della norma sul regime fiscale, sollecitando, tra l'altro, di sopprimere la norma del Dl competitività che prevede l'autorizzazione della Commissione Ue per l'equiparazione del trattamento fiscale dei titoli emessi dalla gestione separata di Cdp con quella dei buoni postali fruttiferi. "E' pericoloso - ha avvertito Bassanini - svegliare la Commissione, perché la Commissione europea si e' già espressa prevedendo per istituzioni consimili alla nostra l'esenzione totale" e si rischia così "che si faccia ancora una volta un regime deteriore per l'Italia".

Un secondo emendamento si riferisce alle norme sull'intervento di Cdp nella cooperazione allo sviluppo.

Un terzo, poi, punta a correggere la norma per la realizzazione di reti di comunicazione elettronica a banda ultra larga introducendo un canale preferenziale per le scuole: Cdp chiede, infatti, che nelle aree metropolitane si preveda l'obbligo della connessione delle scuole "nei primi dodici mesi" e non entro trenta.

Manuela Zucchini