"Sblocca Italia", OICE: bene le risorse, ma occorre intervenire su alcuni aspetti
Attenzione puntata su "in house", procedure derogatorie e Avcpass. Necessario anche far crescere le strutture organizzate
Roma, 30 settembre 2014 – Giudizio positivo sulle risorse per il settore delle infrastrutture previste nel decreto-legge “Sblocca Italia”, ma è necessario eliminare la norma sugli affidamenti in house, rinviare l’Avcpass, limitare le procedure derogatorie al codice e rafforzare i poteri di controllo dell’ANAC.
Queste le osservazioni dell’OICE, l’Associazione aderente a Confindustria che riunisce le società di ingegneria italiane, illustrate nel corso dell’audizione sul decreto-legge “Sblocca Italia” svoltasi stamattina presso la Commissione ambiente della Camera.
Secondo l’Associazione, inoltre, mancano interventi urgenti per fare ripartire il settore dell’ingegneria e dell’architettura in attesa della riforma del codice degli appalti pubblici.
Il Presidente dell’Oice, Ing. Patrizia Lotti, ha definito “apprezzabile” la finalità del decreto che mira a rilanciare e dare continuità a importanti investimenti infrastrutturali, ma ha precisato che “tutto ciò non è sufficiente se non si affrontano alcuni problemi di fondo che ci auguriamo possano essere introdotti nel provvedimento”.
In particolare, considerando che serviranno ancora dei mesi per la riforma del codice degli appalti, l’Ing. Lotti ha aggiunto che “bisogna garantire a noi progettisti di operare con efficienza in un mercato che deve fare crescere le nostre strutture e non destrutturarle, come vorrebbe qualcuno”.
Per l’Associazione delle società di ingegneria è necessario intervenire con urgenza su diversi aspetti. In primo luogo, ha proseguito il presidente OICE, occorre rendere “effettivamente funzionante e utile il sistema dell’Avcpass”, considerato come “uno strumento di semplificazione fondamentale che deve essere snellito e reso utilizzabile in maniera efficace”.
Inoltre, Lotti ha affermato che occorre intervenire sul problema dei ribassi, “rendendo obbligatoria la prassi internazionale che consente di aprire le buste economiche soltanto per le offerte che superino un determinato punteggio tecnico”. “Anche sull’appalto integrato – ha proseguito – occorre intervenire eliminando l’affidamento sulla base del progetto preliminare, così come sarebbe bene prevedere la trasmissione all’ANAC anche delle varianti per errore o omissione progettuale”.
L’interesse dell’OICE si è poi soffermato sul tema dell’in house. “Abbiamo suggerito – ha sottolineato Patrizia Lotti – di eliminare ogni riferimento ad affidamenti in house nel settore del rischio idrogeologico perché la regola deve essere sempre quella del mercato e della concorrenza”. Sullo stesso tema, Lotti ha poi affermato che i concessionari autostradali “dovrebbero essere tenuti all’applicazione di codice e regolamento per tutti i contratti relativi a nuovi interventi e non soltanto a quelli sopra soglia”.
“Infine abbiamo espresso perplessità sulle norme derogatorie in tema di interventi urgenti nel settore delle scuole, dell’antisismica e della sicurezza, dove procedure con maggiore apertura alla concorrenza e trasparenza, unitamente ad un controllo dell’ANAC sugli affidamenti, potrebbero essere più corrette”, ha concluso il Presidente dell’OICE.