Sicilia: Ance, crollo appalti del 20%, Governo sblocchi fondi per infrastrutture
Palermo, 26 luglio 2011 - L'andamento dei bandi di gara pubblicati in Sicilia per opere pubbliche nei mesi di maggio e giugno di quest'anno conferma in generale il crollo del 20% degli importi offerti al mercato dell'edilizia gia' registrato nel primo quadrimestre 2011. Per questa ragione l'Ance Sicilia auspica che "la riforma recentemente approvata dall'Ars per contrastare il fenomeno dei ribassi anomali possa sbloccare il settore degli appalti fermo da troppo tempo". L'associazione con "altrettanta speranza saluta la circolare emanata ieri dall'assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, che sancisce l'applicazione delle nuove norme, piu' trasparenti, alle gare il cui iter comincia adesso, ma che invita comunque le stazioni appaltanti ad adottarle anche per quelle il cui iter sia gia' stato avviato, al fine di garantire maggiore legalita'". Ma e' certo, sottolinea il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito, che ''se anche tutti gli enti locali mettessero in gara tutti i progetti disponibili e con regole capaci di garantire la sana concorrenza fra le imprese, cio' non sarebbe sufficiente a colmare la perdita economica provocata da un ventennio di ininterrotta crisi. Occorre - aggiunge Ferlito - un ulteriore sforzo del governo regionale per sbloccare l'utilizzo delle risorse destinate alle infrastrutture, grandi e piccole, necessarie allo sviluppo dell'economia e del territorio''. Il riferimento, anche alla luce dei tagli previsti dalla manovra del governo nazionale, e' alla partita dei fondi Fas e del Piano per il Sud, che si gioca in questi giorni fra Roma e Palermo; alla salvaguardia degli investimenti europei per la costruzione dell'asse logistico Palermo-Berlino (Corridoio 1) per il trasporto rapido delle merci, dal cui mantenimento dipende anche la validita' dei progetti del Ponte sullo Stretto di Messina e di sviluppo della connessa rete stradale siciliana; e allo sblocco delle tante incompiute, delle piccole opere, delle manutenzioni e degli interventi di salvaguardia ambientale e idrogeologica. Infine, l'Ance Sicilia auspica "un maggiore rigore della politica nel contenimento dei propri costi, nella destinazione delle risorse a progetti utili per l'economia e nel controllo dell'operato dei burocrati nemici dello sviluppo". "Tre condizioni fondamentali - conclude Salvo Ferlito -per fare ripartire il motore delle costruzioni in Sicilia''.