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Briciole di pane

Società di infrastrutture abilitate ai project bond

Roma, 10 aprile 2012 - La legge sulle liberalizzazioni contiene importanti novità sulla regolamentazione dei project bond. La riforma prevede l'ampliamento dell'articolo 157 del codice degli appalti: tutte le società titolari di un contratto di partenariato pubblico privato possono emettere obbligazioni (articolo 3, comma 15 ter del Dlgs 163/2006). La norma estende così alle società che sono titolari di una concessione, quali ad esempio le società miste, la possibilità di utilizzare i project bond. Un'altra modifica è costituita dall'eliminazione dei limiti del valore dell’ emissione, che, secondo la nuova normativa, riguarda anche i titoli di debito, ex articolo 2483 codice civile per le società costituite in forma di Srl. Accanto a queste rilevanti novità, che sembrano aver recepito le istanze degli operatori, spicca la totale assenza di una disciplina fiscale, senza la quale lo strumento dei project bond rischia di non poter assurgere a valido strumento complementare al finanziamento bancario. I project bond, infatti, attualmente scontano un regime fiscale penalizzante. E questo perché gli interessi corrisposti su questi strumenti finanziari sono soggetti al regime ordinario, applicabile alle obbligazioni emesse da società, diverse dalle banche e dalle società per azioni con azioni negoziate in mercati regolamentati degli Stati membri dell'Unione Europea, con la conseguente applicazione di una ritenuta alla fonte, a titolo d'imposta o d'acconto, a seconda della natura dell'investitore (ritenuta che si applica anche agli investitori esteri). Tale circostanza rende il project bond assai meno appetibile delle obbligazioni emesse dalle banche e dalle società quotate, i cui interessi, ex Dlgs 239/1996, sono soggetti a un regime di imposta sostitutiva del 20 per cento. Un regime di esenzione da imposizione in Italia è, inoltre, previsto, con riferimento a tali obbligazioni, per gli investitori esteri che siano residenti e/o istituiti in paesi'white list". Una conferma dell'esigenza di equiparazione del regime dei project bond a quello delle obbligazioni emesse da banche e società quotate si ritrova nel fatto che tale regime è stato assicurato ai titoli emessi dalle società di cartolarizzazione. In mancanza di tale assimilazione, gli investitori istituzionali potrebbero continuare a prediligere l'investimento in strumenti alternativi, che godano di un regime fiscale più favorevole.

Il Sole 24 Ore