Solo l'energia spinge il project finance
Finanziamenti. Nel primo semestre dei 2010 sono state chiuse operazioni per 157,5 miliardi, il 5%in più
Milano, 10 febbraio 2011 - Scossa elettrica al project finance. Gli investimenti nelle energie rinnovabili hanno trainato (e "drogato") la crescita del settore che risente comunque della più generale stasi degli investimenti infrastrutturali e di un patto di stabilità soffocante. Serve, secondo gli operatori, uno sforzo straordinario del pubblico per rilanciare il project finance e, nel contempo, un quadro regolatorio certo per spingere i capitali privati verso la finanza di progetto.
Secondo la "Guida agli operatori" stilata da Finlombarda e altri promotori, nel primo semestre del 2010 sono stati realizzati 615 financial close per un valore totale di 157,5 miliardi di euro, di cui 154 (per un valore di 37 miliardi) riguardano opere pubbliche, che pesano sul totale per il 23,5%. Tuttavia per il terzo anno consecutivo la crescita è stata a una sola cifra: il 5% nell'ultima rilevazione, il 4% nella precedente e il 6% due anni fa. E la crescita scende ancora di un punto percentuale nell'ultimo biennio se si prendono in considerazione solo i financial close delle opere pubbliche. In generale la crescita si è dimezzata rispetto a tre anni fa.
«Nell'ultimo anno in Lombardia - sostiene Marco Nicolai, direttore generale di Finlombarda, finanziaria per lo sviluppo di Regione Lombardia - gli enti lo cali hanno aggiudicato lavori per 48,6 milioni (-69%) ma hanno rinunciato a un centinaio di progetti per 546 milioni. Un trend che, in una regione locomotiva, rende l'idea di una situazione oramai insostenibile». Nella distribuzione settoriale dei financial close svettano le tlc (52 miliardi), seguite da energia (50) e trasporto ferroviario (26,3). Tuttavia mentre gli altri due settori sono a crescita zero, l'energia segna un incremento di 5 miliardi e trascina, in valore assoluto, lo sviluppo del 2010.
In prospettiva però gli incentivi alle energie alternative sono destinati a scemare. All'interno del comparto dell'energia, le rinnovabili hanno messo a segno una performance rilevante ed emergono i finanziamenti di un impianto fotovoltaico di 43 megawatt nel Brindisino, di un parco eolico di 79,5 megawatt in Calabria e di un parco fotovoltaico di 39,25 megawatt in Puglia. Negli altri comparti invece, nelle infrastrutture viarie è stato finanziato il tratto A31 Vicenza-Rovigo (Valdastico sud), il piano infrastrutturale nell'area Umbria Marche e il bridge financing per il completamento dell'Autostrada A24-A25 (Roma-L'Aquila-Teramo-Pescara).
Infine nel settore della gestione e smaltimento rifiuti merita menzione il finanziamento della costruzione di un impianto Wte di 65 megawatt a Gerbido, in provincia di Torino. La crisi del bilancio pubblico indurrebbe a pensare a un rilancio dello strumento del project finance. «Rilancio - conclude Nicolai - che auspico avvenga tramite strumenti di governance più strutturati capaci di ridurre le anomalie generate da un suo cattivo utilizzo da parte di alcune amministrazioni. Parimenti, mi auguro che siano utilizzate leve incentivanti, come fiscalità e garanzie, come accade negli Usa e in Francia, che colmino i gap di rendimento».