S.O.S Porto di Napoli. Uscire dalla crisi puntando sull'intermodalità
L'appello, firmato dall'Interporto Sud Europa, evidenzia la necessità di creare un sistema efficiente che faccia di una rete logistica integrata la sua forza

Roma, 30 marzo 2015 - Salvare il Porto di Napoli, fare in modo che la rete logistica integrata ed intermodale ad esso collegata sia in grado di rispondere ai ben più alti standard di efficienza richiesti dal contesto europeo. Sono questi i nodi cruciali dell’appello lanciato dall’Interporto Sud Europa di Marcianise e rivolto a tutti gli stakeholder interessati ad agevolare un concreto sviluppo dello scalo marittimo partenopeo.
La richiesta di fare fronte comune e rilanciare le attività portuali nasce dalla constatazione dell’attuale condizione di deprimente crisi in cui versa il Porto di Napoli, dei suoi “gravissimi problemi operativi” - come vengono definiti nella nota diramata dall’Interporto - le cui speranze di risoluzione “non risiedono solo nei dragaggi”. Essenziale sarebbe infatti puntare sulla creazione di un sistema efficiente che faccia affidamento su di una rete intermodale di qualità.
Un presupposto, quello dell’intermodalità e dunque del dialogo efficiente tra Porto ed Interporto, essenziale soprattutto per evitare che il nostro Mezzogiorno venga tagliato fuori dalle connessioni logistiche con il resto d’Europa. "Per porti ed interporti - hanno evidenziato dall’azienda del Gruppo Barletta - esiste un preciso imperativo: non occuparsi solo del transito dei containers, ma radicare nelle aree al servizio dei porti - quale è per l'appunto l'Interporto Sud Europa - attività che consentano di svuotare i container e costruire valore aggiunto reddituale e occupazionale proprio sulla lavorazione e la logistica delle merci che in container sono trasportate”.
Da parte sua, lo snodo logistico campano ha fatto sapere di aver saturato nei giorni scorsi l’offerta di spazi per lo stoccaggio delle merci per un totale di 330.000 metri quadri di magazzini, ed avviato la realizzazione di altri 300.000 metri quadri di spazi coperti per un investimento stimato di 120 milioni di euro.