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Briciole di pane

Spesi in Europa 270 miliardi di euro l'anno per l'inefficienza energetica degli edifici

Solo in Italia consumati per ogni edificio 200 KWh/mq l'anno

Roma, 18 aprile 2011 - Al caro bolletta si può rispondere anche con gli edifici a basso consumo energetico. Ogni anno infatti, l'Europa spende 270 miliardi di euro a causa della inefficienza energetica degli edifici. Il 40% del consumo totale di energia in Europa proviene dai suoi 160 milioni di edifici che consumano più dei trasporti (33%) e dell'industria (26%). E anche in Italia l'inefficienza energetica delle case è particolarmente alta, con un fabbisogno medio per un edificio pari a 200 KMh/mq l'anno, contro i 130 della Germania e i 60 della Svezia.

Ma per ridurre questa fame di energia degli edifici e ottenere una casa sostenibile la risposta viene dall'isolamento, "il modo più efficace dal punto di vista dell'economia e dell'ambiente per ridurre i consumi ed abbattere le emissioni di gas serra" come è stato sottolineato nel corso del convegno 'Valutazioni scientifiche sulle lane di vetro alla luce dell'evoluzione normativa' organizzato dalle università di Urbino e di Torino, con la partecipazione dei maggiori esperti nazionali e internazionali.


"Proprio l'isolamento termico e acustico attuato con la lana di vetro, un materiale ad alta valenza ambientale realizzato per circa l'80% con vetro riciclato, può arrivare la risposta" per ridurre il caro bolletta, è stato rimarcato nel corso dell'incontro. "La lana di vetro -ha detto Gaetano Cecchetti dell'università di Urbino- ha subito una evoluzione normativa dal punto di vista della tutela della salute, lo Iarco ne ha modificato la classificazione, ritenendola non cancerogena per l'uomo".


"Per quanto riguarda le prestazioni tecniche poi si può affermare -ha proseguito Cecchetti- che è ecocompatibile, sicura in caso di incendio, resistente all'acqua e all'umidità, inalterabile nel tempo e dotata di ottime caratteristiche di isolamento, sia termico che acustico".


Secondo gli esperti riuniti a convegno, impiegando tecniche di coibentazione è possibile risparmiare tra il 70 e il 90% dell'energia richiesta per riscaldare o raffrescare un edificio e 3,3 milioni di barili di petrolio al giorno. Insomma il principale responsabile delle dispersioni di energia negli edifici è l'involucro edilizio e questo è tanto più vero in Italia dove circa il 70% delle case e' stato costruito prima della legge sull'isolamento termico del 1976.


Ma non solo intervenire sull'efficienza energetica degli edifici potrebbe contribuire a risollevare anche l'edilizia italiana in crisi, che solo nel 2009 ha visto 94 mila posti di lavoro persi, producendo nuovi investimenti e creando nuova occupazione. I soli interventi di efficienza energetica nelle scuole e negli edifici pubblici produrrebbero, stando ai dati forniti dagli esperti durante l'incontro tenutosi a Roma, ben 150 mila nuovi posti di lavoro.


In tutta Europa una buona strategia per migliorare l'efficienza energetica degli edifici produrrebbe 530 mila occupati, facendo decollare un settore ritenuto tra quelli di punta della green economy. E non è solo un problema di risparmio energetico.


In Italia, infatti, sono riconducibili agli edifici il 28% delle emissioni di Co2 e sono proprio gli edifici italiani e spagnoli quelli maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra e delle maggiori perdite di energia totale, a dimostrazione del loro scarso isolamento termico.


In tutta Europa agli edifici sono attribuite emissioni di 842 milioni di tonnellate di Co2, quasi il doppio dell'obiettivo posto dal Protocollo di Kyoto. Attuando interventi di isolamento, hanno sostenuto ancora gli esperti del convegno organizzato dalle università di Urbino e di Torino, le emissioni potrebbero dimezzarsi, un risultato che sarebbe realizzabile, ad esempio, fermando per 15 anni sei milioni di auto che circolano a Londra.

Fonte: Adnkronos