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Briciole di pane

Sud, sui cantieri finanziati dal Cipe via ai controlli

Da lunedì ispettori del ministro per la Coesione, Barca, nelle Regioni per verificare lo stato di attuazione dei progetti

Napoli, 18 settembre 2012 – Nelle intenzioni del ministro per la Coesione, Fabrizio Barca, non si tratta di un'iniziativa «punitiva». Ma è difficile escludere questo aspetto dall'obiettivo dell'ispezione ministeriale che da lunedì prossimo metterà nel mirino i cantieri e comunque le opere deliberate dal Cipe nelle Regioni del Sud. La ricognizione, di fatto, punta a stabilire a che punto sono i lavori già avviati, se c'è bisogno di ulteriori accelerazioni sul versante dei finanziamenti, come vengono spesi i fondi garantiti dall'Ue. Quattro i funzionari della task force ministeriale che ovviamente interagirà con le amministrazioni regionali, destinatarie delle risorse europee. Sopralluoghi e controlli, e in tempi rapidi. Sotto osservazione 20 progetti «varati» dal Comitato interministeriale tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. Scuole, assetto idrogeologico del territorio e impianti di depurazione le tipologie degli interventi finanziati o approvati: gli stessi al centro del «piano Sud», voluto da Barca e approvato dal Consiglio dei ministri. Una partita da oltre 400 milioni di euro. Nella sola Campania la spesa prevista è più della metà: 220 milioni sono stati infatti stanziati per il primo lotto funzionale dell'asse Nord-Sud Tirrenico-Adriatico, e segnatamente per la tratta Lioni-Grottaminarda. Altri quattro interventi, ma con importi sensibilmente più piccoli, riguardano lavori all'Isis «Scoca» di Avellino, la scuola Montale di Scampia, la stabilizzazione del costone roccioso che minaccia la strada nel Comune di Furore, in provincia di Salerno e l'adeguamento dell'impianto di depurazione del Comune di Capaccio.
La «missione» in partenza lunedì è però solo una parte, quella iniziale, del progetto-ispezione voluto da Barca. C'è anche una seconda fase e qui entrano in ballo anche le sanzioni. Già, perché in questo caso saranno monitorati un centinaio di interventi (93 per la precisione) finanziati con le risorse 2000-2006 e su scala nazionale. Li chiamano «i progetti incagliati» per sottolineare che, per un motivo o per l'altro, non hanno ancora completato il percorso loro assegnato, e non sempre o non solo per difficoltà nell'erogazione dei finanziamenti. L'importo in discussione è pari quasi a un miliardo di euro: le sanzioni prevedono anche la possibilità di definanziare il progetto, a riprova del fatto che il ministro non intende assoggettarsi a logiche di proroghe o dilazioni che spesso hanno caratterizzato la spesa dei fondi europei. «Voglio vedere le gru nei cantieri» ha detto proprio al Mattino Barca, consapevole dell'esigenza che occorre una forte accelerazione da parte delle Regioni (ma anche delle imprese) per recuperare i ritardi nell'utilizzo delle risorse di Bruxelles. Il tutto, precisa lo staff del ministro, in piena sinergia con i governi locali: una sorta di assistenza, insomma, che mira all'obiettivo di non rimandare al mittente i soldi faticosamente conquistati in passato e gli altri che stanno per arrivare.

Nando Santonastaso (Il Mattino)