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Briciole di pane

Taranto-Reggio, gara alle «piccole»

I lavori a un consorzio di aziende

Roma, 3 ottobre 2012 – Davide batte Golia nella gara Anas per il megalotto 4 della autostrada Ionica da Taranto a Reggio, 129 milioni a base d'asta.
Otto piccole e medie imprese delle province di Pordenone, Udine, Treviso e Venezia, con fatturato comune di 80-100 milioni di euro e una forte complementarietà di specializzazioni e qualifiche, superano - insieme alla Vidoni di Udine e con progettisti dello studio Lotti di Roma - alcuni big delle costruzioni del calibro di Astaldi, De Sanctis, Matarrese, Tecnis, Cmb, Consorzio Sis, Glf. La gara, aggiudicata nei giorni scorsi, aveva come base d'asta 129 milioni di euro, ed è stata assegnata all'Ati Vidoni Consorzio Grecale (quest'ultimo al 35%) a 80,9 milioni, in una gara dove prevalevano i parametri tecnici e qualitativi.
Quello del Consorzio Grecale è solo uno dei molti tentativi messi in piedi in questo periodo dalle piccole e medie imprese di costruzione per resistere alla crisi (-26% in cinque anni nel mercato dell'edilizia) tramite l'aggregazione in consorzi o reti. «Lo spunto per unirsi - racconta Andrea Fantin, responsabile commerciale del Grecale - sono state nel 2010 le gare di Autovie Venete per la terza corsia sulla A4». E proprio dalla A4 è arrivato il primo successo per il consorzio, il lotto 4 Gonars-Villesse, aggiudicato nel 2011 a Cmb-Grecale (il consorzio al 15%) per 100 milioni netti. «Ci stiamo dando molto da fare anche all'estero - aggiunge Fantin - in Africa sub-sahariana, Medio Oriente, Balcani, Sud Sudan». «Tuttavia - aggiunge il presidente del Grecale, Luca Bertolo - non è che il consorzio risolva tutti i problemi. Abbiamo tutti il personale in cassa integrazione, e se non parte la commessa di Autovie (bloccata per problemi di finanziamento della società autostradale, ndr) a inizio 2013, dovremo tutte fare bene i conti».
La storia del consorzio Grecale è un po' la sintesi delle molte raccolte e raccontate sull'ultimo numero di «Edilizia e Territorio»: l'aggregazione non risolve tutti i problemi, ma aiuta a resistere alla crisi.
Il Consorzio 131, nato in Sardegna nel 2008 fra trenta imprese in diversi comparti delle costruzioni, è una realtà ormai consolidata, che fattura all'estero il 30% dei suoi ricavi. Una delle più grosse commesse è il lotto della Sassari-Olbia da 85 milioni, ora ai nastri di partenza. «In Sardegna - spiega il vice-presidente, Silvio Alciator - la crisi è dura, ma questi lavori stradali danno una boccata di ossigeno alle imprese locali».
Le Reti di impresa vengono invece utilizzate soprattutto per "fare filiera" nel campo dell'edilizia privata e per aggregare impiantisti e fornitori di materiali e tecnologie. Tra le prime costituite, nel 2011, la Rete Rinnova di San Felice (Modena), nove piccole imprese artigiane, molto attiva già prima del terremoto e ora in prima linea nella ricostruzione; e Infra-build, dieci medie imprese del milanese, che ha puntato a realizzare un brevetto di eco-case prefabbricate, premiato poi al Maxxi di Roma, e che entrerà nella fase di cantiere in una lottizzazione vicino a Lecco, a inizio 2013. «Questa iniziativa - spiega il presidente, Marco Brivio - ha comunque già avuto un forte effetto promozionale sulle commesse delle singole imprese aderenti».

Alessandro Arona (Il Sole 24 Ore)