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TASI ci siamo

I contribuenti di 5.279 Comuni verseranno la prima parte dell'imposta sui servizi indivisibili

Roma, 15 ottobre - La fatidica data per circa 15 milioni di contribuenti è arrivata. Domani, giovedì 16 ottobre, per 5.279 Comuni italiani sarà infatti il termine ultimo per il versamento dell'acconto TASI.
Quali sono le modalità di pagamento e a quanto ammonterà questa imposta?
Ecco un breve riepilogo.

 

Che cos'è - La Tariffa sui servizi indivisibili (TASI) è l’imposta che viene versata per sostenere le spese comunali per tutti quei servizi che non possono essere fatti pagare direttamente al fruitore, poiché vengono usufruiti da tutti i residenti.
Sono esempi di servizi indivisibili l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la sicurezza, l’anagrafe, ecc.

Chi la paga - La TASI ha preso in pratica il posto del vecchio IMU sulla prima casa e viene pagata anche sulla seconda casa. L'imposta grava sia sul proprietario che sul detentore dell’immobile, secondo aliquote e quote stabilite da ogni singolo comune.
La TASI verrà dunque versata anche dagli inquilini che abitano in affitto o che hanno a disposizione alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Le aliquote - La legge di Stabilità fissava un’aliquota base dell’1 per mille e un tetto massimo del 2,5 per mille per la prima casa e del 10,6 per mille per la seconda. Ai Comuni è stata poi concessa facoltà di aumentare le aliquote fino ad un massimo dello 0,8 per mille (distribuito tra la prima e la seconda casa). Per conoscere dettagliatamente tali indicazioni, è necessario fare riferimento alle delibere delle amministrazioni comunali, presenti sul sito www.finanze.it.

Come si calcola - Per calcolare l'imposta occorre aumentare la rendita catastale del 5 per cento e moltiplicare quanto ottenuto per un coefficiente che varia a seconda del tipo di immobile (160 per le case, 55 per i negozi e 80 per gli uffici). Al risultato ottenuto, si applica l’aliquota.

Come si paga - Il versamento deve essere effettuato tramite l'apposito bollettino postale o attraverso il modello F24, presso la propria banca, alla posta o direttamente online. Se si opta per il modello F24, si dovrà compilare la sezione “Imu ed altri tributi locali” indicando il codice catastale del Comune e il numero di immobili per cui si esegue il versamento. Il codice tributo per l’ abitazione principale e per le pertinenze è 3958; quello per gli altri fabbricati è 3961. Il versamento effettuato costituisce solo il 50% del totale dell’imposta. Per tale ragione bisogna barrare la casella “acconto” presente sul modulo.

 

Il versamento dell'acconto della TASI non riguarderà, però, tutti i Comuni italiani.

Senza considerare quelli della Provincia autonoma di Bolzano, infatti, ben 537 Comuni non hanno ancora deliberato l'aliquota dell'imposta.
Per questa ragione, per i proprietari di prima casa di questi comuni, circa 315 mila contribuenti, la data cruciale è slittata al prossimo 16 dicembre, quando saranno chiamati a versare la tassa direttamente in un'unica soluzione, con l'aliquota base dell'1 per mille.
In prevalenza i Comuni interessati da questo rinvio sono localizzati nelle regioni Calabria, Sicilia e Basilicata. Tra i più conosciuti figurano Crotone, Viareggio (Lu), Altamura (Ba), Lamezia Terme (Cz) e Orgosolo (Nu).


 

Chiara Natalini