Ten-T Days 2009: sottoscritta la Carta di Napoli
Due giorni di dibattiti e proposte per il futuro del trasporto in Europa
Identificare una rete integrata di trasporto efficace, sicura ed ecosostenibile, sia all’interno dell’Unione europea sia con i paesi partners; favorire, anche attraverso l’eliminazione delle barriere naturali, le grandi opere come tunnel e ponti; promuovere l’uso delle nuove tecnologie nei trasporti, le Autostrade del Mare, garantire l’interconnessione fra il Mediterraneo, i Balcani, il Mar Nero e collegare meglio l’Europa all’Africa, attraverso finanziamenti per realizzare infrastrutture di trasporto con standard qualitativi elevati. Sono soltanto alcuni dei punti racchiusi nella nuova Carta di Napoli sottoscritta il 21 e 22 ottobre 2009 nella storica sede di Palazzo Reale al termine della Conferenza internazionale "Ten-T Days 2009, Il futuro delle vie di trasporto Trans-europee", organizzata dalla Commissione europea e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La due giorni ha sancito, tra le delegazioni degli Stati membri dell’Unione europea e quelle dei paesi partner dei Balcani, del Mediterraneo occidentale, dell’Africa, nonché della Norvegia, della Svizzera, della Federazione Russa e della Turchia, la volontà di sviluppare tra loro una rete infrastrutturale di trasporto a vocazione sostenibile, attraverso una politica di partenariato rafforzato. Nella Carta di Napoli è stata accolta all'unanimità anche la proposta avanzata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli alla Commissione Europea, di non sottoporre ai vincoli del Patto di Stabilità previsto dal Trattato di Maastricht gli interventi infrastrutturali relativi alle reti di trasporto Trans-europee. “Una proposta – ha sottolineato Matteoli - che verrà formalmente portata all'esame del Consiglio dei ministri dei Trasporti della Ue, in programma il 9 novembre, e che ora necessita di un approfondimento tecnico per essere sottoposta alla valutazione della Commissione europea”. All’incontro di Napoli hanno partecipato 41 tra ministri, viceministri e rappresentanti dei Paesi europei, africani e dell'area del Mediterraneo, nonché della Federazione Russa e della Turchia. A far gli onori di casa il ministro Matteoli, il vicepresidente della Commissione Ue con delega ai Trasporti, Antonio Tajani e il presidente di turno del Consiglio Ue, Asa Torstensson. Nel corso della prima giornata il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani ha annunciato ai partecipanti e alla stampa: ''Cinquecento milioni di euro pronto cassa saranno distribuiti entro la fine dell'anno e destinati ad importanti progetti di infrastrutture di trasporto in tutta l'Unione Europea. Di questi, 80 andranno all'Italia”. I fondi saranno assegnati nell'ambito del programma rete transeuropea dei trasporti per il finanziamento della costruzione di collegamenti mancanti o di eliminazione delle strozzature, per facilitare e rendere piu' rapida la circolazione delle merci e delle persone tra gli stati membri. Per l'Italia le opere beneficiarie dei fondi sono 6 la terza corsia del grande Raccordo anulare di Roma (circa 3 milioni), la stazione tiburtina sempre nella Capitale (6,9 milioni), il potenziamento del porto di Venezia-Marghera (3,9), il nodo di Torino nel tratto Susa-Stura (52,7 milioni), il potenziamento dei sistemi di controllo del traffico aereo (4 milioni), oltre a 9 milioni destinati ai grandi canali fluviali del Nord Italia. Nel corso della due giorni partenopea le delegazioni dei Paesi invitati hanno affrontato le grandi tematiche delle reti di trasporto europee e si sono confrontate nelle numerose tavole rotonde organizzate con gli esperti e i rappresentanti di aziende del settore. Il primo workshop della conferenza ha riguardato il futuro della rete ferroviaria e l’Alta velocità con la partecipazione dell'amministratore delegato delle Fs spa, Mauro Moretti che si è confrontato con il responsabile dei Trasporti francese, Dominique Bussereau, sulla querelle, che si trascina ormai da mesi, sull'asimmetria esistente in Europa tra quei Paesi, come l'Italia, piu' avanti nel processo di liberalizzazione del mercato ferroviario e altri che invece ancora resistono. “Se Trenitalia non puo' operare in Francia – ha detto Moretti - non e' per problemi tecnici ma per problemi di regole di accesso al mercato transalpino. La liberalizzazione e' un passaggio fondamentale per creare un vero mercato europeo ferroviario. Noi ne siamo fermamente convinti perche' e' una cosa utile. Nel 2011, un operatore privato, Ntv, comincera' a operare in Italia e il 20% delle azioni di questa societa' e' francese'', ha detto Moretti riferendosi alla societa' fondata, tra gli altri, da Luca Cordero di Montezemolo e Diego della Valle, nella quale le ferrovie francesi Sncf detengono un pacchetto azionario del 20%. “Peccato- ha osservato Moretti- che stiamo trovando grandissime difficolta'a entrare in Francia''. La parola e', quindi, passata al ministro Bussereau che ha dichiarato: ''Non abbiamo assolutamente nulla in contrario che Trenitalia entri sul nostro mercato. Ma ci sono problemi tecnici''. Al di là del botta e risposta con la Francia, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato ha colto l’occasione per annunciare le forniture per le locomotive regionali, i lavori di riammodernamento del materiale rotabile regionale e le gare per i nuovi treni regionali a doppio piano: e una vota messo a punto il piano per i pendolari, ad inizio novembre, partiranno le gare per i treni ad alta velocita'., un appalto, quest’ultimo che si aggira intorno a 1,5 miliardi di euro, a fronte di 2 miliardi per i treni regionali, 1,5 miliardi in autofinanziamento e 500 milioni messi a disposizione dal governo. Non è mancato il dibattito sugli investimenti e i finanziamenti utili per rendere l’Europa più competitiva nel settore dei trasporti e dei collegamenti. A tal proposito è intervenuto anche Giovanni Castellucci l'amministratore delegato di Atlantia,,la holding che controlla il 100% del capitale di Autostrade per l’Italia. “Atlantia preme sull'acceleratore degli investimenti – ha dichiarato Castellucci - e dopo aver messo in campo nel 2009 1,3 miliardi di euro l'anno prossimo e' prevista una crescita degli interventi del 10-15%. Il nostro piano negli investimenti e' noto e prevede ben oltre 18 miliardi di euro solo per la concessionaria Aspi nei prossimi dieci anni. Rispetto ai 30 progetti prioritari delle reti Ten-T, che prevedono una spesa totale di 14 miliardi a livello europeo, il nostro piano 2009 -ha concluso Castellucci- si e' attestato al 10% della somma totale". Di particolare interesse la tavola rotonda dedicata al futuro della rete di trasporto intermodale che ha visto l’intervento, tra gli altri, del presidente dell’Anas Pietro Ciucci che ha sottolineato l’importanza dell’intermodalità nel territorio italiano, ma anche la posizione periferica che ha assunto nel tempo nel sistema dei trasporti europeo, a causa delle caratteristiche orografiche del Paese. “Alla luce di queste considerazioni – ha detto Ciucci - si potrebbe presumere che in Italia l’intermodalità sia vista come un pericolo per chi gestisce le strade. In realtà le infrastrutture viarie non sono “nemiche” delle infrastrutture marittime, ferroviarie o aeroportuali. In altre parole, per semplificare, non è condivisibile l’antagonismo tra il Ponte sullo Stretto e le autostrade del mare o tra il Ponte sullo Stretto e gli aeroporti”. Il workshop sull’intermodalità è stata l’occasione per ricordare le opere di valenza “intermodale” sulle quali negli ultimi anni l’Anas ha concentrato una parte rilevante dei propri investimenti: l’accessibilità dei porti liguri, del porto di Livorno, del porto di Olbia, del porto di Gioia Tauro, del porto di Taranto, dell’aeroporto di Malpensa, del porto di Messina. Analogamente sono in corso o in programmazione gli interventi per potenziare i collegamenti con i porti di Venezia e di Trieste, il porto di Salerno, il porto di Ancona, il porto di Civitavecchia, il porto di Brindisi, il porto di Genova, gli aeroporti di Malpensa, Fiumicino e Pontecagnano-Salerno. “Lo stesso Ponte sullo Stretto – ha dichiarato nel suo intervento il presidente dell’ Anas - che è un’infrastruttura sia stradale che ferroviaria, è un segmento essenziale dell’asse n. 1 Berlino-Palermo, e per questo è stato ricompreso nell’elenco dei 30 progetti prioritari della TEN Trasporti, in quanto anello finale della piattaforma logistica naturale costituita dalla Sicilia e dal Mezzogiorno d’Italia, che collega il cuore dell’Europa al Mediterraneo”. Altro argomento affrontato quello della criticità europea e italiana rappresentata dai nodi urbani e il rapporto tra periferia e centro delle città. In questi anni l’impegno dell’Anas per separare il traffico extraurbano da quello urbano è stato notevole. “Abbiamo realizzato – ha detto ancora Ciucci - varianti e tangenziali e potenziato raccordi autostradali in ogni parte d’Italia, sia attorno alle grandi città, come Roma e Venezia-Mestre, sia al servizio delle città medio-piccole, come Cesena, Forlì, Portogruaro, Feltre, Salerno e tante altre, a volte anche usufruendo di contributi comunitari, come avvenuto per il Grande Raccordo Anulare di Roma. La realizzazione delle strade significa anche realizzazione di strutture intelligenti che prevedono: l’innalzamento dei livelli di sicurezza, la possibilità di programmare piani di manutenzione preventiva, il miglioramento del controllo e della gestione del traffico, la distribuzione di informazioni accessibili a tutti e fruibili ‘in tempo reale’. L’Anas è impegnata con la sua struttura e il Centro Sperimentale di Ricerca di Cesano a sviluppare tali nuove tecnologie, dotando le strade di telecamere, pannelli a messaggio variabile, barriere di nuova concezione, ed utilizzando sistemi innovativi e integrati di monitoraggio del traffico, che si avvalgono anche di rilevamenti satellitari. Alla stessa tavola rotonda è intervenuto anche l’assessore ai Trasporti della regione Campania Ennio Cascetta che si è dichiarato particolarmente soddisfatto per il programmato sviluppo della rete ferroviaria nel sud. ''La linea ferroviaria ad alta capacita' Napoli-Bari entra ufficialmente nella rete dei trasporti trans europea – ha dichiarato Cascetta - diventando la parte terminale verso ovest del corridoio numero VIII Bari-Varna. Un altro importante passo avanti per questo collegamento strategico per la Campania, la Puglia e il Mezzogiorno, che per la prima volta saranno collegati direttamente ai Balcani fino al Mar Nero''. I ministri intervenuti al Ten-T Day 2009 hanno spostato la loro attenzione anche sull’implementazione del traffico commerciale tra Italia ed Egitto, in particolare nel settore ortofrutticolo. E’ questo, infatti, l'obiettivo di un accordo tra i porti di Venezia e di Alessandria d'Egitto firmato nell'ambito della conferenza internazionale, alla presenza del ministro Altero Matteoli e del suo omologo egiziano Lofti Mansour. L'intesa prevede l'avvio da giugno 2010 di una linea marittima diretta tra i due porti sia per le merci che per i passeggeri, la creazione di una zona franca tesa a favorire il commercio e la creazione di infrastrutture portuali per incrementare l'import-export tra Italia ed Egitto. Il porto di Venezia diventera' cosi' il punto di arrivo delle merci dirette al mercato italiano di tutta l'Europa centro-orientale. Ed a proposito del trasporto via mare, l’incontro di Napoli ha permesso l'accordo, per il trasferimento delle societa' regionali del gruppo Tirrenia, con tutte e 4 le regioni interessate. Nei giorni scorsi, era stato annunciato il trasferimento della Caremar, Toremar e Saremar, rispettivamente, a Campania, Toscana e Sardegna mentre il trasferimento della Siremar alla Sicilia è stato ufficializzato nella seconda giornata della Conferenza internazionale. L'intesa con le regioni e' un passaggio propedeutico all'avvio della privatizzazione delle attivita' della capogruppo Tirrenia. Nella fase finale dei lavori di Napoli è stato anche stabilito di rendere la Conferenza internazionale un appuntamento fisso e a cadenza annuale. Il prossimo incontro è stato, infatti, già fissato per il 2010 a Saragozza in Spagna.