Terza corsia A4, le condizioni della Cdp
Ecco il verbale dell'audizione della funzionaria della Cassa depositi e prestiti sul finanziamento dell'infrastruttura
Udine, 22 giugno 2012 – I finanziamenti della Cassa depositi e prestiti arriveranno? Quali sono le garanzie richieste? Ed è vero che senza commissario i soldi non saranno erogati?
Nero su bianco c'è tutto - o quasi - nel verbale dell'audizione del 13 giugno scorso, in consiglio regionale, sul finanziamento per la terza corsia dell'autostrada A4 Venezia-Trieste, quando intervenne per la Cdp la dottoressa Alessandra Ferone.
Le premesse
La funzionaria mandata da Roma, davanti al presidente Tondo, agli assessori e ai consiglieri, rileva che è un'infrastruttura di enorme valenza per l'entità degli investimenti e per le ricadute finanziarie e chiarisce pure che le concessionarie autostradali sono regolate da piani economici-finanziari che hanno un rendimento presunto che viene attribuito al soggetto concessionario in qualsiasi fase, anche quando scade la concessione. Ed è appunto il caso di Autovie Venete, concessionaria della Venezia-Trieste fino al 2017. Un punto cruciale e che sta mettendo fretta.
L'operazione
L'operazione viene calcolata complessivamente in due miliardi e mezzo, viene ricordata la disponibilità della Regione a dare la garanzia di 150 milioni di euro, un contributo definito "equity" condizionato all'aumento dei costi o alla riduzione del traffico). «A questo si aggiunge la disponibilità di Bei (la banca europea), che congiuntamente a Cassa depositi e prestiti dovrebbe coprire quasi interamente i fabbisogni di debito».
Il finanziamento
Il termine per l'approvazione del finanziamento è a fine luglio, per avviare l'iter che porterà all'individuazione del pool di banche. Cosa succederà invece alla scadenza della concessione? Nel verbale è riportato che in quel caso, - e sarebbe "un unicum" in Italia - in assenza di un concessionario subentrante o di un subentro dell'Anas o del soggetto concedente in quel momento è possibile mantenere la deroga dell'infrastruttura in capo alla concessionaria attuale fino al completo azzeramento del mutuo.
Il percorso
Secondo la funzionaria dunque il percorso è obbligato: finanziamento definito complementare tra banche e Cassa depositi e prestiti, che vada oltre al 2019 per consentire l'ammortamento del debito ma che contempli anche la possibilità di essere rifinanziato sotto altre forme (project bond).
Le condizioni
Autovie Venete dovrà necessariamente attrarre anche banche straniere, perché lo standard di bancabilità è internazionale, ha comunicato la funzionaria; ci sono poi 600-700 milioni che la pubblica amministrazione aveva definito. Ma vengono poi chieste tre condizioni "de minimis". E cioè il pegno sulle azioni, una sicurezza per cautelare le banche finanziatrici; altra richiesta è l'azzeramento dei dividendi. Ultima condizione è il cosiddetto "contingent equity", e cioè gli imprevisti che potrebbero verificarsi, come il calo del traffico dal quale deriverebbero minori entrate.
Il commissario
Nel verbale dell'audizione non si parla del commissaria-mento dell'A4 come condizione per la concessione del prestito di 900 milioni. Non ci sono riferimenti chiari a questo aspetto. Ieri l'assessore alle Finanze Sandra Savino ha incontrato a Roma i vertici della Cassa Depositi e Prestiti per chiarire i termini dell'impegno della Cdp pur in assenza del prolungamento dello stato commissariale deciso nei giorni scorsi dalla maggioranza parlamentare. Il commissario è garantito dunque fino al 31 dicembre 2012. «Stiamo andando avanti secondo il percorso tracciato e definito», ha dichiarato Savino commentando l'incontro a Roma con Alessandra Ferone, responsabile Impieghi di Interesse pubblico perla Cdp.
Il presidente
Il Friuli Venezia Giulia è intenzionato a chiedere la proroga del commissariamento per la terza corsia della A4 Venezia-Trieste e contestualmente a confermare i 150 milioni di euro a garanzia dell'investimento, ha ripetuto ieri il presidente Tondo. «La Regione - ha aggiunto - conta sul fatto che il governo comprenda, ma il ministro Corrado Passera lo sa già, che questa è una infrastruttura che serve al paese, e se non va bene il commissariamento si trovi pure un'altra soluzione a livello di decreto legislativo. A noi va bene tutto pur di fare l'opera», ha aggiunto. «Credo che il Governo abbia chiaro il percorso che debba consentire la realizzazione di quest'opera. Se poi il commissario sarà il presidente della regione, un assessore o un funzionario dello Stato questo non ci interessa. A me interessa l'opera», ha concluso.
II Veneto
Confindustria Veneto si è unita alla richiesta del mondo politico ed economico veneto di proroga della gestione commissariale della Pedemontana Veneta e della Terza corsia dell'autostrada Venezia-Trieste. «È stata - ha detto il presidente Andrea Tomat - una svista inaccettabile che avrà gravissime conseguenze sull'economia regionale».
Lo scontro
«Tondo ha perfettamente ragione: è una cosa incredibile quello che è avvenuto in parlamento, cioè che dei parlamentari eletti in questa regione siano contrari all'autonomia di un commissario deputato a sveltire le procedure per le opere pubbliche», ha detto il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. «Fontanini ha parlato di vergogna ma la vera vergogna per il Fvg è stata la firma del protocollo d'intesa che ha vincolato la nostra Regione a versare a "Roma-ladrona" 370 milioni di euro l'anno», ha replicato il deputato del Pd Ivano Strizzolo.