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Briciole di pane

Torino-Lione, all'Europarlamento tensione sui finanziamenti

Le difficoltà derivano dalla scarsità di risorse e dalle difficoltà di approvazione del bilancio, ma anche da come i parlamentari valuteranno l'opera

Roma, 26 giugno 2013 - Sull’effettivo ammontare dei fondi destinati alla Nuova Linea Torino Lione (NLTL) non ci sono ancora certezze. Anzi, dall’Europa, e in particolare dall’Europarlamento, arrivano segnali d’allarme.

“I fondi disponibili nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020 per tutti i progetti di tipo infrastrutturale – ha infatti spiegato all’agenzia Public Policy, Dominique Riquet Vicepresidente della Commissione trasporti e turismo all'Europarlamento – dovrebbero ammontare a 13 miliardi di euro”. In questo contesto una divisione matematica tra gli Stati membri “appare – spiega Riquet – improbabile”.

Il quadro delineato dal Vicepresidente della Commissione trasporti si basa su due atti diversi. Da una parte il documento relativo alle Ten-t (le reti di trasporto trans-europee), dall’altra l'iniziativa Cef (Connecting europe facility). La Cef prevedeva inizialmente 50 miliardi di euro da investire nei settori trasporti, telecomunicazioni ed energia. I tagli di bilancio decisi hanno ridotto i fondi a 30 miliardi circa e di questi ai trasporti non dovrebbero andarne più di 13, a cui sarebbero da aggiungere al massimo ulteriori 10 miliardi provenienti dal Fondo di coesione.

Su questa situazione si inserisce tutto il possibile dibattito in Europarlamento e in Commissione Ue. Nel documento Ten-t, è stato fatto rilevare da Roberto Lopriore, consigliere politico in Commissione trasporti e ambiente, non si parla di soldi, né è previsto un elenco dettagliato dei corridoi di interesse europeo: si stabiliscono semmai i criteri per l'eleggibilità ad eventuale finanziamento dei vari progetti”.

Fondi ed elenco dei progetti sono invece indicati nel Cef, tuttora in discussione in Commissione trasporti all'Europarlamento. Oltre a tutto questo, manca ancora un accordo sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (il bilancio Ue), che sarà nuovamente in votazione al Parlamento europeo a luglio dopo la bocciatura del marzo scorso.

Da qui l’incertezza sui fondi per la NLTL manifestata dagli esponenti dell’Europarlamento. Che si basa anche sulle difficoltà generali di arrivare ad un accordo sul bilancio Ue entro luglio. “Il finanziamento della Commissione europea – ha aggiunto Lopriore - non è automatico: gli Stati devono presentare un progetto finanziario credibile, dimostrare la solvibilità finanziaria e l'affidabilità nella realizzazione dell'opera. Dopodiché sulla base del budget pluriennale l'Ue eroga un po' alla volta i fondi previsti, monitorando il progredire dei lavori e l'utilizzo dei soldi”.

“Per quanto riguarda gli eurodeputati in Commissione trasporti non saprei dire se la maggioranza è a favore o meno del Tav – ha poi spiegato sempre a Public Policy Eva Lichtenberger, eurodeputata austriaca dei Verdi in Commissione trasporti - Il fatto è che non discutiamo così nel dettaglio i singoli progetti. Non direi che è al centro dell’attenzione: è un progetto che interessa principalmente Italia e Francia e a cui gli altri deputati non sono particolarmente interessati”.

Dal canto suo, la Commissione Ue ha fatto sapere che in linea di principio l’Europa supporta “il collegamento Torino-Lione” e potrebbe “contribuire con un co-finanziamento fino al 40% (ovvero i 3,3 miliardi che chiedono Roma e Parigi)”. Ma “in quale misura – è stato aggiunto dalla Commissione - dipende dal dossier che Italia e Francia ci sottoporranno, così come dal budget europeo in corso di negoziazione”.

Andrea Zaghi