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Briciole di pane

Torino-Lione, nuova conferma della Fs: i costi non saliranno

L'Italia dovrà spendere 2,9 miliardi. Inflazione calcolata col metodo francese

Torino, 27 novembre 2014 - Le ferrovie italiane confermano: per la Nuova Linea Torino Lione (NLTL), l’ammontare del costo rimane quello di prima, niente aumenti incontrollati. Questo il succo del nuovo intervento dell’Amministratore delagato del Gruppo FS Italiane, Michele Elia, in Commissione Trasporti al Senato.

L’unico elemento che potrà far aumentare i costi sarà l’eventuale inflazione. In precedenza, l’informazione circolata era che i costi per l’Italia sarebbero passati nel tempo dagli attuali 2,9 a quasi 7 miliardi. L’aumento era determinato da un tasso di inflazione previsto del 3,5 per cento. Ipotesi che oggi appare del tutto irrealistica.

“Il costo della Torino Lione – ha spiegato quindi Elia -, sarà per la tratta italiana di 4,8 miliardi, di cui 1,9 saranno messi dell’Europa che ha promesso di finanziare il 40 per cento dell’opera. I restanti 2,9 saranno messi dallo Stato italiano che li ha già previsti nelle leggi di bilancio. Il tasso di inflazione sarà calcolato secondo le leggi francesi”.

Per meglio precisare le prospettive di costo, i vertici delle ferrovie hanno effettuato poi diverse previsioni. A seconda dei tassi inflattivi, l’aumento per l’Italia dovrebbe essere compreso tra 1,2 miliardi (con l’inflazione al 3,5 per cento) e i 500 milioni (con inflazione all’1,5). Scenari che si verificherebbero comunque nell’arco di 15-20 anni.

Intanto, a metà dicembre partirà la nuova società nata dalla attuale Ltf. Società nella quale, è stato precisato sempre in Commissione, Rfi non entrerà: a rappresentare l’Italia ci sarà Fs Holding. In questo modo, Fs Holding dovrà scrivere un nuovo contratto di programma per la Torino-Lione rendendo così nullo quello firmato da Rfi che conteneva le previsioni di costo contestate. La nuova società che bandirà la gara avrà, come già noto, sede legale in Francia.

Andrea Zaghi