Torino-Lione, può crescere il ruolo dei capitali privati
Torino, 22 febbraio 2012 - La Nuova Linea Torino Lione (NLTL), potrebbe beneficiare in larga misura di finanziamenti privati attraverso il meccanismo dei project bond. La possibilità potrebbe diventare realtà con un disegno di legge che aggiorni le regole sulle grandi opere, consentendo appunto un o spazio maggiore alla presenza di capitali privati nella realizzazione di infrastrutture. La prospettiva è emersa nel corso dell’incontro dell'Osservatorio Valsusa sulla nuova linea con Carlo Secchi, ordinario di Politica Economica alla Bocconi ma soprattutto Coordinatore dei corridoi Ten-T franco-spagnoli. Fino ad oggi, è stato fatto notare, per la NLTL era stata costruita l’ipotesi di usare i capitali privati per le tecnologie da applicare all’opera che rappresentano il 25% circa del costo della tratta internazionale (8,2 miliardi di euro, di cui il 59,7% a carico dell'Italia). L’ipotesi a cui si sta lavorando, invece, prevede l’entrata di capitali privati in altri capitoli della Torino-Lione; un’operazione che potrebbe interessare oltre il 30% della spesa totale. Si tratta, è emerso sempre nell’ambito dell’Osservatorio, di una strada già praticata da altri Paesi che hanno dovuto realizzare grandi opere. Secchi, ha posto l’esempio della nuova ferrovia ad alta velocità Tours-Bordeaux in Francia, costata quasi 9 miliardi di cui quasi la metà è stata finanziata da privati. I project bond sono sostanzialmente obbligazioni legate a un progetto il cui rendimento e rimborso sono legati dai flussi finanziari generati dall'attuazione dell'opera.