Trasporti, Camanzi: Authority autosufficiente da maggio-giugno
Il presidente intervistato a "Economia prima di tutto" di Rai Radio 1. Contributo pubblico solo nella fase iniziale: 1,5 mln di euro nel 2013 e 2,5 nel 2014
Roma, 27 gennaio 2014 – L'Autorità dei trasporti raggiungerà la sua piena autosufficienza economica a partire da maggio-giugno 2014. Per questa prima fase è stato stanziato un contributo pubblico ma, successivamente, sarà finanziata dagli stessi soggetti regolati. Le dichiarazioni sono del presidente dell’Authority, Andrea Camanzi, che è stato intervistato nel corso della trasmissione "Economia prima di tutto" di Rai Radio 1.
Un’occasione per approfondire alcuni aspetti sul futuro dell’Authority, operativa dal 15 gennaio scorso, che ha compiti di regolazione nel settore dei trasporti e dell’accesso alle relative infrastrutture e ai servizi accessori. Inoltre, tra le sue mansioni rientra anche la definizione dei livelli di qualità dei servizi di trasporto e dei contenuti minimi dei diritti che gli utenti possono rivendicare nei confronti dei gestori.
I finanziamenti
Nell’intervista, Camanzi si è soffermato innanzitutto sugli aspetti economici, affermando che l’Autorità “non sarà finanziata con soldi pubblici ma sarà completamente finanziata dagli stessi soggetti regolati, attraverso un contributo percentuale calcolato sul loro fatturato”.
Attualmente, però, l’Authority può godere dei fondi pubblici necessari per avviare le attività. “Ci stiamo avvalendo di un contributo pubblico solo in questa fase iniziale – ha precisato –, pari a 1,5 milioni di euro nel 2013 e a 2,5 milioni di euro nel 2014, per permettere all'Authorità, partita da zero, di raggiungere la sua completa capacità di autofinanziamento”. In ogni caso, l’indipendenza economica dovrebbe essere raggiunta nel giro di pochi mesi: “Contiamo di essere pienamente autosufficienti a partire da maggio-giugno 2104".
Le funzioni dell’Authority
Il presidente Camanzi ha anche richiamato i motivi che hanno portato alla creazione dell’Authority, ricordando che “il Governo e il Parlamento hanno voluto fortemente la nascita di un regolatore economico indipendente perché hanno voluto separare gli atti che competono le amministrazioni, tipicamente i ministeri, da quelli che devono essere oggetto di un attento bilanciamento fra gli interessi delle parti e questo non può che essere fatto da un soggetto terzo, ossia noi”.
In particolare, gli attori coinvolti sono il soggetto concedente, gli azionisti e i proprietari, e i loro interessi devono essere bilanciati con quelli di chi usa i servizi di trasporto pubblico: i cittadini, le imprese, i professionisti del trasporto. “Se il governo e il parlamento avessero ritenuto che gli organismi esistenti fossero adeguati alle funzioni che ho elencato, non avrebbero costituito l'autorità di regolazione” ha affermato in proposito Camanzi.
L’Autorità, comunque, non entrerà nel merito delle decisioni politiche: “non saremo noi a decidere se costruire ad esempio la terza corsia dell'autostrada, non ci sostituiremo alle scelte politiche, faremo una cornice di regolazione economica generale''.
Il caso Trenitalia – Rfi
Infine, il presidente dell’Authority ha anche espresso la sua opinione sul tema della separazione tra Trenitalia e Rfi. “Rfi è già strutturalmente separata da Trenitalia, ci dobbiamo quindi occupare, e abbiamo già avviato un'indagine conoscitiva, del grado e del livello di separazione per garantire che sia coerente con i requisiti posti dalle regole comunitarie e garantisca una piena ed effettiva concorrenza”. “Vedremo se non si dovrà procedere con livelli di separazione superiore a quella attuale” ha quindi concluso Camanzi.