Trasporti, Ue: ammodernare 319 porti, risparmio di 10 miliardi entro il 2030
Il 74% delle merci arriva o parte dall'Europa per mare
Roma, 23 maggio 2013 - La Commissione europea ha lanciato oggi una nuova iniziativa volta a migliorare le operazioni portuali e le connessioni per il successivo trasporto in 319 porti marittimi principali distribuiti lungo le coste europee. Le linee guida e le modifiche legislative proposte aiuteranno gli operatori portuali ad ammodernare servizi e infrastrutture fornendo loro anche maggiore autonomia finanziaria.
"Il 74% delle merci arriva o parte dall'Europa per mare, ma di queste un quinto transita attualmente per tre porti soltanto: Rotterdam, Amburgo e Anversa - segnala una nota della Commissione Ue - questo squilibrio tra le prestazioni portuali comporta una congestione, con costi supplementari per caricatori, operatori di trasporto nonché per i consumatori".
Le nuove proposte "potrebbero consentire un risparmio per l'economia europea fino a 10 miliardi entro il 2030, e contribuirebbero a sviluppare nuove collegamenti marittimi a corto raggio".
I porti marittimi "sono punti d'accesso vitali, che collegano i nostri corridoi di trasporto al resto del mondo- spiega Siim Kallas, vicepresidente della Commissione e commissario per la Mobilità e i trasporti- possediamo già alcune delle migliori infrastrutture portuali del mondo; occorre conservarle, ma ci troviamo di fronte a forti difficoltà in termini di congestione, aumento del traffico e investimenti. Dobbiamo dotare altri porti di infrastrutture dello stesso livello qualitativo: le proposte di oggi condurranno i servizi portuali d'Europa nel XXI secolo, contribuiranno ad attirare investimenti e a creare lavoro là dove è più necessario".
La Commissione europea propone "procedure più trasparenti e aperte per designare i fornitori di servizi portuali". La normativa "impedirà eventuali abusi tariffari da parte degli operatori con diritti esclusivi". In un'ottica di "maggiore attenzione alla clientela", la proposta introduce "un comitato consultivo degli utenti portuali". I dettagli saranno sviluppati a livello locale, "in modo che le comunità portuali possano fruire di un migliore coordinamento e di un ambiente più sano per le imprese".
Per migliorare ulteriormente l'efficienza, la Commissione presenterà "entro l'estate proposte intese a ridurre la burocrazia e le formalità amministrative nei porti" (le proposte dette della 'cintura blu’).
I finanziamenti dell'Ue nel quadro del 'Meccanismo per collegare l'Europa’ saranno orientati maggiormente sui progetti portuali individuati nei cosiddetti piani relativi ai corridoi Ten-T a finanziamento prioritario e sui collegamenti tra porti e ferrovie, vie navigabili e strade. Verrà poi "incoraggiato un ruolo attivo delle autorità portuali ad esempio fornendo informazioni sui flussi di traffico".
La proposta "amplia la facoltà dei porti di imporre diritti per l'uso dell'infrastruttura e rafforza la trasparenza sulle modalità di fissazione di tali diritti e sull'uso dei finanziamenti pubblici". Le autorità portuali infatti "sono nella posizione migliore per individuare le esigenze degli utenti e fissare i diritti". Inoltre, "una maggiore trasparenza consentirà di erogare fondi pubblici senza indebite distorsioni di concorrenza e contribuirà ad attirare investitori privati". I porti saranno anche in grado "di ridurre i diritti per le navi più efficienti sotto il profilo ambientale".
In giugno la Commissione europea creerà un "comitato di dialogo sociale per i porti" per permettere a dipendenti e datori di lavoro "di discutere e decidere su questioni relative all'attività lavorativa portuale". La Commissione fornirà sostegno tecnico e amministrativo ai lavori del comitato e ne valuterà i progressi nel 2016.
Riconoscendo le particolari difficoltà cui i porti sono confrontati, la Commissione "elaborerà per la prima volta una normativa specifica al settore". In precedenza i porti rientravano nella normativa generale dell'Ue sulla libertà di stabilimento e sulla concorrenza.
L'Europa conta in tutto 1.200 porti marittimi. La proposta riguarda 319 porti europei principali, "che insieme possono creare una vera e propria rete portuale europea in grado di sostenere il mercato interno". Questi 319 porti figurano già in via prioritaria nelle proposte Ten-T (rete transeuropea di trasporto) della Commissione: 83 nella rete centrale, 236 nella rete globale.
L'iniziativa rientra nell'azione chiave sul trasporto marittimo che figura nell'Atto per il mercato unico II che la Commissione ha adottato nell'ottobre 2012; essa integra altre iniziative della Commissione, tra cui la futura direttiva sull'aggiudicazione dei contratti di concessione (che si applicheranno alle concessioni nei porti per quanto riguarda la movimentazione di merci e i terminali passeggeri) che istituisce procedure comuni e introduce maggiore trasparenza per assicurare procedure di aggiudicazione non discriminatorie.
La proposta deve essere approvata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri prima di essere adottata secondo la procedura legislativa ordinaria.