Trasporto locale trovata l'intesa
Sul tavolo 1,6 miliardi, soddisfatte le Regioni
Roma, 22 dicembre 2011 – Accordo fatto tra Governi e Regioni per il finanziamento del trasporto pubblico locale, ossia per i treni dei pendolari, che senza le nuove risorse rastrellate ieri in extremis rischiavano nuovi rincari e tagli delle corse. Al termine di un incontro-lampo è stato il Ministro dei rapporti con le Regioni, Piero Gnudi, a comunicare l'intesa, «raggiunta con soddisfazione di tutti». E in effetti la manovra Monti si rivela alla fine assolutamente indolore per i Governatori, che già avevano scongiurato i tagli alla sanità e che con il decreto «salva Italia» hanno «riconquistato» circa 800 milioni per il trasporto regionale su rotaia, grazie all'aumento delle accise sui carburanti. Ma gli stanziamenti per evitare pesanti tagli ai già malandati treni dei pendolari erano ancora lontani dagli oltre 2 miliardi di euro stanziati nel 2011, che il governo Berlusconi aveva ridotto a soli 400 milioni. Con l'intesa siglata ieri le risorse salgono invece un miliardo e 748 milioni di euro perché al miliardo e due già sul piatto si sono aggiunti 314 milioni di «una tantum» alle Regioni, 86 milioni che il Governo si è impegnato a reperire più 148 milioni che le Regioni dirotteranno dall'edilizia sanitaria ai trasporti. All'appello mancherebbero ancora 307 milioni, che le Regioni dovrebbero recuperare «impegnandosi a fare delle razionalizzazioni in 2 mesi» ha dichiarato mantenendosi sul vago il Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Mentre il suo assessore ai trasporti, Raffaele Cattaneo, è stato più esplicito, dichiarando che «adesso il problema si scaricherà su Trenitalia». La quale ha in mano contratti di servizio già siglati con le regioni per un valore complessivo di oltre 2 miliardi, che appare improbabile l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, voglia scontare. Il più è comunque fatto tant'è che tra i Governatori, a partire da Cota, passando per Vendola e chiudendo con il Presidente delle Regioni, Vasco Errani, è tutto un coro di commenti soddisfatti. Con la puntualizzazione di Cota che, contrariamente ad Errani, continua a dare un giudizio complessivamente negativo sulla manovra.
Tra l'altro nel 2013 si preannuncia una vera rivoluzione del finanziamento per il trasporto pubblico locale, che non avverrà più con trasferimenti mirati ma attingendo alla fiscalità generale, attraverso forme di compartecipazione regionale ancora tutte da definire. «La fiscalizzazione realizzerà il federalismo fiscale, consentendo di dare il via a una programmazione pluriennale», annuncia il coordinatore degli assessori regionali ai trasporti, il campano Sergio Vetrella. Una maggiore certezza delle entrate che chissà non consenta anche di acquistare qualche nuovo treno, rinverdendo un po' la flotta Trenitalia, che è tra le più vecchie d'Europa. Fuori dal coro il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che vede invece ancora «piangere» il piatto del trasporto locale su gomma. «Le nostre aziende rischiano di chiudere senza un intervento chiaro e deciso del Governo». Un messaggio che preannuncia ai romani nuovi rincari a bus, tram e metro.