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Briciole di pane

Trasporto pubblico locale: il grido di allarme della Confindustria, serve una profonda ristrutturazione

Secondo il vice presidente, Aurelio Regina, il settore attraversa uno stato di forte criticità e soprattutto quello su ferro risulta notevolmente sottodimensionato

Roma, 25 settembre 2013 – Il Trasporto pubblico locale è in uno "stato di forte criticità" e soprattutto quello su ferro risulta notevolmente "sottodimensionato" con "livelli medi di efficienza piuttosto bassi ed una qualità dei servizi in progressivo scadimento".
Lo denuncia, in audizione nella commissione Trasporti alla Camera, il vice presidente di Confindustria Aurelio Regina che invita il governo a "intraprendere un serio percorso di ristrutturazione con azioni coraggiose, che nel breve periodo potrebbero risultare anche impopolari".
Per Confindustria bisogna intervenire “integrando le normative comunitaria e nazionale”, ma soprattutto c’è bisogno di "certezza dei finanziamenti ed efficienza dei servizi, ridefinendo i meccanismi di contribuzione pubblica su fabbisogni e costi standard", in modo da garantire una "programmazione degli investimenti, nelle infrastrutture e nelle forniture di mezzi e tecnologie, per garantire livelli di manutenzione e di efficienza tecnica e promuovere l'indotto industriale".
Assolutamente inadeguato è il sistema infrastrutturale del tarsporto locale ferroviario: le linee di metropolitana (2,7 km per milione di abitanti) sono pari alla metà di quelle della Francia, a un terzo di quelle di Germania e Regno Unito e a un quarto di quelle della Spagna; la dotazione di ferrovie regionali e sub-urbane (9,7 km per milione di abitanti) è quasi pari a quella della Francia, ma è pari ai due quinti di quella di Germanie e Regno Unito e a un terzo di quella della Spagna".
Non solo quindi oiche infrastrutture ma per di più anche mezzi vetusti: nel comparto stradale il parco mezzi ha una media di 9,7 anni, mentre nel comparto ferroviario è di quasi 22 anni.
Il vice presidente di Confindustria invita quindi a "superare la logica attuale che svincola totalmente il prezzo dei servizi dai costi di produzione". La criticità del trasporto locale – ha spiegato – nasce a causa “del basso livello delle tariffe e del finanziamento pubblico, a sua volta ridotto nel tempo e divenuto sempre più incerto nell'entità complessiva e nell'erogazione”.
"Le tariffe mediamente praticate nel nostro Paese - aggiunge - sono tra le più basse d'Europa. Le Ferrovie dello Stato quantificano un ricavo unitario per il loro servizio pari a 12,8 euro passeggero/km, contro i 18,4 delle ferrovie tedesche e i 24,4 di quelle francesi. Nel trasporto stradale il ricavo unitario per km è pari a 1,08 euro, contro 2,39 della Germania e 1,49 del Regno Unito, mentre la copertura dei costi risulta appena del 30,7% nel nostro paese, contro il 60,5% della Germania e l'84,2% del Regno Unito".
"Il contributo pubblico alla copertura dei costi si è sensibilmente ridotto nel tempo - incalza il vicepresidente di Confindustria - in particolare quello erogato dallo Stato col Fondo unico nazionale, che con la legge di Stabilità 2013 è stato quantificato in 4,9 miliardi di euro l'anno, cioè circa 1,5 miliardi in meno del fabbisogno stimato".
La crisi del Trasporto pubblico locale – osserva infine Aurelio Eegina – nasce anche "dalla presenta di livelli di efficienza complessivamente inferiori a quelli delle aziende private, sia nella struttura dei costi sia nella redditività", "particolarmente rilevante è l'incidenza del costo del lavoro" che "nelle aziende partecipate (in tutto o in parte) dal pubblico pesa mediamente oltre l'80%, mentre nelle aziende private poco più del 40%”. “Le aziende – ha spiegato -che presentano risultati di esercizio negativi sono in costante crescita; tra il 2008 e il 2009 il loro numero è cresciuto dal 34,2% al 46,3%. Altre fonti (Corte dei Conti) hanno provato a dimensionare il livello di indebitamento delle aziende partecipate dagli enti locali (Province e Comuni) e, secondo le stime svolte sui bilanci 2010, il debito consolidato delle aziende di Tpl ammonterebbe a 4,5 miliardi di euro".
 

Giacomo Kahn